venerdì 6 marzo 2009

... non si ricorda più di me?

Un vecchio prete mi raccontò la storia seguente. Mi sono domandato spesso se fosse vera o inventata; ma nessuno è stato capace di dirmelo.

Qualche secolo fa un grande pittore fu incaricato di dipingere un affresco per la cattedrale di una città italiana. Il soggetto era la vita di Cristo. Per molti anni l'artista lavorò indefessamente e infine il dipinto fu condotto a termine, salvo per le due figure più importanti: Gesù adolescente e Giuda Iscariota. Il pittore girò in lungo e in largo in cerca dei modelli per le due figure.
Un giorno, mentre camminava in un vecchio quartiere della città, s'imbatté in un gruppo di ragazzi che giocavano per la strada. Fra loro ce n'era uno di quindici anni che colpì subito la fantasia del pittore. Aveva un viso d'angelo, molto sporco, forse, ma proprio quello che gli ci voleva.
L'artista si portò a casa il ragazzo, che posò pazientemente tutti i giorni, finché il volto di Gesù adolescente fu finito.
­Ma ancora il pittore non aveva trovato il modello adatto per raffigurare Giuda. Per anni e anni, tormentato dal timore che il suo capolavoro restasse incompiuto, continuò le ricerche.
La storia dell'affresco non finito si diffuse ovunque, e molti, convinti d'avere un aspetto malvagio, si offrirono di posare per il volto di Giuda. Ma il vecchio pittore cercava invano il volto che potesse servire a ritrarre Giuda come se l'era immaginato: un uomo corrotto dalla vita, logorato dalla cupidigia e dal vizio.
Un pomeriggio, mentr'era seduto all'osteria davanti al suo bicchiere di vino quotidiano, un uomo lacero e smunto varcò la soglia barcollando e s'afflosciò a terra. "Vino, vino" implorava. Il pittore lo sollevò ed esaminò quel volto, che gli fece impressione; pareva che portasse il segno di tutti i peccati dell'umanità. Pieno di emozione, il vecchio pittore aiutò il disgraziato a rialzarsi in piedi.
- Vieni con me - gli disse. Ti darò da bere, da mangiare e da vestirti. Ecco, finalmente, il modello di Giuda! Per molti giorni, fi­no a tardi, il pittore lavorò febbrilmente per finire il suo capolavoro. A mano a mano che il lavoro procedeva, avvenne un cambiamento nel modello. Alla sua espressione ebete subentra va una tensione strana, e gli occhi fissavano pieni d'orrore il suo ritratto. Un giorno, accortosi del turbamento del modello, il pittore interruppe il lavoro: Vorrei aiutarti, figlio mio, - gli disse - cos'è che ti tormenta tanto? L'altro ruppe in singhiozzi nascondendosi il volto tra le mani. Poi, dopo essere rimasto a lungo così, alzò gli occhi verso il vecchio pittore: - Allora non si ricorda più di me? Tanti anni fa io feci da modello per Gesù adolescente.

La festa del Natale ci fa capire che è sempre l'occasione e il tempo opportuno per ricuperare il nostro volto di adolescenti e di fanciulli, nascendo anche in noi, come Gesù, da Maria, per opera dello Spirito Santo; rinascendo a vita nuova nel Sacramento della Riconciliazione che dà pace all’anima.

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