giovedì 22 ottobre 2009

La saggezza si conquista attraverso la sofferenza

Zeus, chi mai esso sia, se con questo nome gli è caro essere chiamato, con questo lo invoco: tutto considerato, non ho nulla che regga il confronto se non Zeus... guidando i mortali verso la sapienza, ha posto in vigore la legge che si apprenda attraverso sofferenza.
[Dall'Inno a Zeus dell'Agamennone, vv. 159-165 e 176-178]
Eschilo (525 a.C. – 456 a.C.), drammaturgo greco

lunedì 19 ottobre 2009

Nel futuro arriveremo a costruire...

Arriveremo a costruire macchine capaci di spingere grandi navi a velocità più forti che un’intera schiera di rematori e bisognose soltanto di un pilota che le diriga. Arriveremo a imprimere ai carri incredibili velocità senza l’aiuto di alcun animale. Arriveremo a costruire macchine alate, capaci di sollevarsi nell’aria come gli uccelli.
De secretis operibus artis et naturae IV
Ruggero Bacone,(1214 – 1294) religioso, filosofo e scienziato inglese

domenica 18 ottobre 2009

Sull'amicizia ossia... "ognuno ama il proprio interesse!"

Ciò che si prende a cuore, è giusto che si ami. Forse gli uomini prendono a cuore le cose cattive? No davvero. Ma forse ciò che non li riguarda affatto? Neppure questo. Rimane, dunque, che solo le cose buone prendono a cuore: e se le prendono a cuore, le amano. Perciò, chi è esperto nelle cose buone, saprà anche amarle: chi, invece, non è in grado di discernere le buone dalle cattive, e quelle che non sono né buone né cattive dalle altre due, come potrebbe ancora amarle costui?
Di conseguenza, il saggio solamente può amare.
Ma come? - si dice. Io, pur essendo stolto, amo tuttavia il mio piccino.
- Mi meraviglio davvero, per gli dèi, come tu riconosca, così, su due piedi, di essere stolto. Che ti manca?
Non usi delle sensazioni, non discerni le rappresentazioni, non dai al corpo i cibi che gli si addicono, non le vesti, non la casa? Come puoi dunque ammettere di essere stolto? Perché spesso, per Zeus, sei tratto fuori di te dalle tue rappresentazioni, e ne sei sconvolto e ti vincono coi loro motivi persuasivi: e talora queste cose le supponi buone, poi, le stesse, cattive, e più tardi, né buone né cattive - e insomma sei preda del dolore, del timore, dell'invidia, del turbamento, dell'incostanza - per ciò ammetti di essere stolto. E nell'amicizia non sei incostante? Ricchezza, piacere, in una parola, gli stessi oggetti esterni talora li ritieni buoni, talora cattivi: e le stesse persone non le ritieni talora buone, talora cattive? e non le tratti talora da amico, talora da nemico? e non le approvi talora, talora le biasimi?
- Certo: sono questi i sentimenti che provo.
- E poi? chi è rimasto ingannato nei confronti d'un uomo, pensi possa essergli amico?
- No davvero.
- E chi è volubile nella scelta dell'amico, pensi gli sia affettuoso?
- Neppure costui.
- E chi adesso lo ingiuria e più tardi lo guarda con ammirazione?
- Neppure costui.
- Ebbene: non hai visto mai dei cuccioletti che scodinzolano e scherzano fra loro, di fronte ai quali hai esclamato: «non c'è niente di più amoroso»? Ma per capire che cosa sia l'amicizia, getta fra loro un pezzo di carne lo saprai. Getta pure tra te e il tuo figliolo un campicello e saprai come il tuo figliolo vorrà subito sotterrarti e come tu pregherai per la morte del tuo caro figlio. E poi dirai: «che ragazzo ho allevato! già da un pezzo vuol farmi i funerali ». Getta una fanciulletta tutta elegante e amala, tu, il vecchio, e l'altro, il giovane, o, se vuoi, una briciola di gloria. Se poi c'è un rischio da correre, dirai le stesse parole del padre di Admeto: tu vuoi veder la luce e il padre, credi, no? Pensi che quello non amasse il suo figliolo quand'era piccino e non trepidasse quando aveva la lebbra e non disse spesso: «Quant'era meglio che l'avessi io!»? Poi, sopraggiungere della prova, al suo avvicinarsi, vedi che belle frasi si scambiano! Eteocle e Polinice non erano nati una stessa madre e dallo stesso padre? Non erano cresciuti insieme, non avevano vissuto insieme e insieme dio la stessa tavola, lo stesso letto? Non si erano spesso baciati l'un l'altro? Tanto che, se uno li avesse visti, si ebbe messo a ridere dei filosofi, io penso, per tutto quel di paradossale dicono sull'amicizia. Ma, ecco, cade in mezzo ad essi, come un pezzo di carne tra i cani, la questione del regno: vedi come parlano:
ETEO. Su, davanti a quale porta ti porrai?
POL. Perché me'l chiedi?
ETEO. Affrontarti voglio e ucciderti.
POL. Ho la stessa brama anch'io
Ecco i loro voti.
Perché, in generale - non vi fate illusioni - ogni vivente e non ha nulla che gli sia caro quanto il proprio interesse: quindi, tutto quello che gli sembra d'ostacolo ad esso - sia fratello o padre o figlio o amato o amante – lo odia, lo ripudia, lo maledice. Perché non c'è niente che egli per natura ami quanto il suo interesse: questo è per lui padre, fratello, parenti, patria, Dio. Perciò quando ci sembra che gli dèi ci impediscano di raggiungerlo, noi li insultiamo, anche loro, ne buttiamo giù le statue, ne bruciamo i templi, come Alessandro fece incendiare il tempio di Asclepio perché era morto il suo diletto. In conseguenza, se si riesce a far coincidere l'interesse e la pietà, l’onestà, la patria, i genitori, gli amici, allora tutto questo è salvo: ma se da una parte c'è l'interesse, dall'altra gli amici, la patria, i parenti, e il giusto stesso, tutto questo va in malora, soverchiato dall'interesse. Dove sono l'«io» e il “mio” li inclina di necessità il vivente: se nella carne, è essa che domina, se nella persona morale, è essa che domina, se nei beni esterni, sono essi che dominano. Se, dunque, il mio «io» si trova dov'è la persona morale, solo allora io sarò come sì deve, amico, figlio, padre. Ché in tal caso sarà mio interesse custodire la fedeltà, la riservatezza, la pazienza, la temperanza, la solidarietà, e mantenere le mie relazioni sociali. Se, invece, da una parte pongo il mio «io», dall'altra l'onestà, allora acquista forza il detto di Epicuro, secondo il quale l'onestà o non è niente o, se mai, una semplice opinione volgare.
Da tale ignoranza ebbero origine le lagnanze tra Ateniesi e Spartani, tra questi due popoli e i Tebani, tra il Gran Re e l'Ellade, tra questi due e i Macedoni e adesso tra ì Romani e i Geti: così, nei tempi passati, i fatti di Ilio ebbero la stessa origine. Alessandro era ospite di Menelao e se uno li avesse visti trattarsi cosi amichevolmente tra loro, non avrebbe creduto a chi diceva che non erano amici. Ma una piccola cosa fu gettata in mezzo a loro un'elegante donnína: per essa, ecco la guerra. Così adesso, quando vedi amici o fratelli che paiono avere gli stessi sentimenti, non pronunciarti subito sulla loro amicizia, neppure se giurano e dicono che niente potrà separare l'uno dall'altro. Non è fedele la parte direttrice dell'anima nell’uomo inetto: è instabile, incapace di giudicare, sopraffatta ora da una, ora da un'altra rappresentazione. E non cercare, e come fa il volgo, se questi uomini hanno avuto gli stessi genitori e sono cresciuti insieme, sotto lo stesso pedagogo, ma soltanto dove pongono il loro interesse, se nelle cose esterne o nella persona morale. Se nelle cose esterne non dirli amici, non più che fedeli, sicuri, coraggiosi o liberi - e neppure uomini, se hai senno. Non è un modo di pensare da uomini quel che li spinge a mordersi e a ingiuriarsi tra loro, a occupare i luoghi deserti o le pubbliche piazze, come i banditi le montagne, e a mettere a nudo davanti ai tribunali misfatti da banditi, o ad essere intemperanti, adulteri, corruttori e a commettere quanti altri delitti gli uomini compiono l'uno contro l'altro: tutto ciò trae origine da un unico e solo pensiero dal ritenere cioè se stessi e le proprie cose fra gli oggetti indipendenti dalla scelta morale. Ma se tu senti che questi uomini ripongono veramente il bene là solo dov'è la persona morale, dov'è l'uso retto delle rappresentazioni, non cercar oltre, né se sono figlio e padre né se fratelli né se sono stati lungo tempo insieme e vivono da compagni: ne sai abbastanza per affermare con fiducia che sono amici, come anche fedeli e giusti. Dov'altro si può trovare l'amicizia se non dov'è la fedeltà, la riservatezza, la dedizione a quel che è nobile e a niente di tutto il resto?
«Ma mi ha circondato d'attenzioni per tanto tempo! e non m'amava?» Che ne sai, schiavo, se ti ha circondato di attenzioni, allo stesso modo che lustra le sue scarpe o le bestie? Che ne sai se, diventato una roba inutile, egli non ti scaglierà via, come una tavoletta sfasciata? «Ma è mia moglie e per tanto tempo siamo vissuti insieme!» E per quanto tempo è vissuta Erifile con Anfiarao, madre, per di più, di figli, di molti figli? Poi venne a cadere tra loro una collana. Che cos'è una collana? È il giudizio che si dà di siffatte cose. E fu essa, la forza selvaggia, fu essa, la forza distruttrice dell'amicizia, che non permise a una donna d'essere sposa, a una madre, madre. Chi di voi, dunque, ha sinceramente a cuore o di essere amico di qualcuno, o di guadagnarsi l'amicizia di un altro, distrugga tali giudizi, li odi, li strappi dall'anima sua. Così, in primo luogo, non dovrà rivolgersi biasimi, né opporsi a se stesso, né pentirsi, né tormentarsi: allo stesso modo, poi, si comporterà cogli altri, quanti sono del tutto uguali a lui: con chi è dissimile, invece, sarà tollerante, condiscendente, mite, disposto al perdono, come si fa con un ignorante, con uno che s'è disperso in una materia della massima importanza: non sarà aspro con nessuno, perché conosce bene le parole di Platone: «è contro sua voglia che l'anima viene privata della verità». In caso contrario, voi agirete in tutto come gli amici e berrete insieme e vivrete sotto lo stesso tetto e navigherete sulla stessa nave e potrete avere anche gli stessi genitori. Perché lo possono anche i serpenti: ma amici non sono i serpenti, né lo sarete voi, finché avete quei giudizi selvaggi e perversi.
Da "Le diatribe e frammenti"
Epitteto, (50 – 120), filosofo greco

L'anno nuovo

Indovinami, indovino 
tu che leggi nel destino: 
l'anno nuovo come sarà? 
Bello, brutto o metà e metà? 

"Trovo stampato nei miei libroni 
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto, 
un carnevale e un ferragosto, 
e il giorno dopo del lunedì 
sarà sempre un martedì. 

Di più per ora scritto non trovo 
nel destino dell'anno nuovo: 
per il resto anche quest'anno 
sarà come gli uomini lo faranno". 

 Gianni Rodari (1920 – 1980), scrittore e pedagogista italiano

L’Ave

La campana ha suonato
e l’angelo è venuto.
Lieve lieve ha sfiorato
con l’ala di velluto
il povero paese;
v’ha sparso un tenue lume
di perla e di turchese
e un palpito di piume;
ha posato i dolci occhi
sulle più oscure soglie…
Poi, con gli ultimi tocchi
Cullàti come foglie
dal vento della sera,
se né volato via;
a portar la preghiera
degli umili a Maria.

Diego Valeri, (1887 – 1976) saggista e poeta italiano

L’angelo

L’angelo
son sicuro che c’è
un angelo come me
che cammina al mio fianco
muto, soave e bianco.
E se aiuto gli chiedo
m’aiuta e non lo vedo.

Renzo Pezzani (1898 – 1951), poeta italiano

Dov’è Iddio?

Se Iddio veder tu vuoi,
guardalo in ogni oggetto
cercalo nel tuo petto:
lo troverai con te!
E se dov’Ei dimora
Non intendesti ancora,
confondimi se puoi:
dimmi dov’Ei non è.

Pietro Metastasio,(1698 - 1782), poeta e drammaturgo italiano

La pigrizia

La pigrizia andò al mercato
Ed un cavolo comprò.

Mezzogiorno era suonato
Quando a casa ritornò.

Cercò l’acqua, accese il fuoco
Si sedette e riposò…

Ed intanto a poco a poco
Anche il sole tramontò.

Così presa ormai la lena,
sola al buio ella restò

ed a letto senza cena
la pigrizia se ne andò.

Ettore Berni, poeta e scrittore italiano

Natale

È nato! Alleluia! Alleluia!
E’ nato il Sovrano Bambino.
La notte che già fu sì buia
Risplende di un astro divino.

Orsù, cornamuse, più gaie
Sonate, squillate, campane,
Venite, pastori e massaie,
o genti vicine e lontane!

Per quattro mill’anni l’attese
Quest’ora su tutte le ore.
É nato, è nato il Signore!
É nato nel nostro paese!

La notte che già fu sì buia
Risplende di un astro divino.
É nato il Sovrano Bambino.
È nato! Alleluia! Alleluia!

Guido Gozzano, (1883 - 1916), poeta italiano

Chi fa ben

Chi fa ben
sol per paura
non fa niente
e poco dura.

Chi fa ben
sol per usanza
se non perde
poco avanza.

Chi fa ben
solo per forza
lascia il frutto
e tien la scorza.

Chi fa ben
per puro amore
dona a Dio
l’anima e il cuore.

Giuseppe da Copertino, santo, presbitero francescano italiano (1603 - 1663)

venerdì 9 ottobre 2009

Cura, dolce amico nell’amore di Gesù

Cura, dolce amico nell’amore di Gesù,
di smuovere la polvere qui contenuta.
Benedetto colui che custodisce queste pietre.
E maledetto colui che disturba le mie ossa.

Good frend for Iesvs sake forbeare,
To digg the dvst encloased heare.
Blest be ye man yt spares thes stones,
And cvrst be he yt moves my bones.
[Epitaffio sulla tomba di W.Shakespeare]
William Shakespeare (1564 – 1616), drammaturgo e poeta inglese

Aforismi Fede

É il cuore che sente Dio, non la ragione. Ecco cos'è la fede: Dio sensibile al cuore, non alla ragione. (Blaise Pascal)

La fede è il primo passo verso l'amore, il termine dell'amore è la conoscenza di Dio. (Evagrio Pontico, Filocalia I)

Credere è riconoscere che siamo amati. (François Mauriac)

Credere in Dio è possederlo; amarlo è vivere di lui e per lui. (François Mauriac, Bloc-notes)

Pecca fortiter sed crede fortius / Pecca fortemente, ma credi ancor più fortemente. (Martin Lutero, 1483 – 1546)

Perché non credi? Non sai tu che la fede viene prima di tutto? Quale contadino infatti può mietere se prima non ha affidato il seme alla terra? E chi può attraversare il mare, se prima non si affida alla nave e al pilota? Quale ammalato può essere guarito se prima non si affida al medico? (Teofilo di Antiochia)

C'è chi dice che Dio esiste e chi è convinto che non esista. La verità, come sempre, sarà nel mezzo. (William Butler Yeats)

Aforismi Vocazione

Who dares wins!

Dare the dream!


Soltanto una vita vissuta per gli altri è una vita che vale la pena vivere. (Albert Einstein, Pensieri di un uomo curioso, Mondadori, Milano, 1997, p. 141)

Una vita che miri principalmente a soddisfare i desideri personali conduce prima o poi a un'amara delusione. (Albert Einstein,  Pensieri di un uomo curioso, Mondadori, Milano, 1997, p. 142)

Chi non ha una missione nella vita è il più povero di tutti. (Albert Schweitzer)

Se egli chiama, rispondiamo; non è voce, ma fede; non parola, ma vita. (Sant'Agostino)

Una volta conosciuta, anche confusamente, la vocazione personale deve essere rispettata fedelmente e coerentemente obbedita. (Don Carlo Gnocchi)

Regola generale di tutte le grazie singolari partecipate a una creatura ragionevole è che quando la condiscendenza divina sceglie qualcuno per una grazia singolare o per uno stato sublime, concede alla persona così scelta tutti i carismi che le sono necessari per il suo ufficio. (San Bernardino da Siena)

La vita è un'enorme tela: rovescia su di essa tutti i colori che puoi. (Danny Kaye)

Per noi umani è determinante dare un significato alla nostra vita, sentirci in relazione con gli altri, trovare il proprio posto nella società. (Enzo Bianchi)

Oggi non è che un giorno qualunque di tutti i giorni che verranno, ma ciò che farai in tutti i giorni che verranno dipende da quello che farai oggi. (Ernest Hemingway)

Nella mia vita mi preparavo a tutt'altro. Avrei voluto essere un monaco nascosto in un monastero. Pregare solo Dio. Ma mi è andata male. (Eugene Ionesco)

Essere discepoli - in greco: "acoluteis" - significa mettere le orme su quelle del maestro. (Francesco Pignatelli)

Un uomo saggio si crea più opportunità di quelle che trova. (Francis Bacon)

La mia verità significa adempiere la mia vocazione.
Le "vocazioni" non hanno spiegazioni. Insistere per trovarne è un rischio.
La Chiesa non ha bisogno di molte vocazioni, ma di vocazioni autentiche. (Giacomo Alberione)

Prima di scegliere Dio, si è scelti da Dio. (San Giovanni Battista de La Salle)

Ho fatto esperienza dei giovani: un terso di loro porta un germe di vocazione sacerdotale o religiosa. (San Giovanni Bosco)

Nessuno nasce pronto per il posto che deve occupare. Dio ci prepara. Poi commisura il suo aiuto al nuovo compito e all'uomo che deve assumerlo. Il segreto è lasciarsi portare dal Signore e portare il Signore. (Giovanni XXIII) 

Io non voglio che il mio compito quaggiù sia un compito che potrebbe compiere un laico, perché allora la mia vocazione sarebbe inspiegabile.  (Gustave Morel)

Nessuno è mai diventato un grande giocando sul sicuro. (Harry Gray)

Vocazione è avere per mestiere la propria passione. (Henry Beyle Stendhal)

Una nave nel porto è al sicuro, ma le navi non sono fatte per questo. (John A. Shedd)

La vita non ha senso a priori. Prima che voi la viviate, la vita di per sé non è nulla; sta a voi darle un senso, e il valore non è altro che il senso che sceglierete. (Jean-Paul Sartre, L'esistenzialismo è un umanismo)

Io sono chiamato per fare e per essere qualcosa per cui nessun altro è chiamato. Io occupo un posto mio nel piano di Dio, nel mondo di Dio, un posto da nessun altro occupato. Dio mi ha affidato un lavoro che non ha affidato ad un altro ... Io ho la mia missione. (Card. John Henry Newman) 

I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo (Mahatma Gandhi).

La vita non è facile per nessuno di noi. Ma che possiamo farci? Dobbiamo perseverare e, soprattutto, credere in noi stessi. Dobbiamo credere che siamo nati per qualcosa e che dobbiamo raggiungere a qualsiasi costo! (Maria Skłodowska Curie)

C'è solo un modo per essere felici: vivere per gli altri. (Lev Tolstoj)

La vita intera di un uomo dipende da due o tre "sì", e due o tre "no", detti dai sedici ai venti anni. (Louis Baunard)

Colui che esita è sempre uno sciocco. (Mae West)

Perché sono al mondo? Per farvi sbocciare la santità. (Mendel di Kotzk)

Se avremo aiutato una sola persona a sperare, non saremo vissuti invano. (Martin Luther King)

Vivere è giocare e giocarsi! (Natalia Ginzburg)

Un vincitore è solo un sognatore che non si è arreso. (Nelson Mandela)

Coloro che credono di amare un principe nel momento in cui hanno avuto da lui buona accoglienza, mi ricordano i bambini che vogliono farsi preti non appena hanno visto una bella processione, o farsi soldati dopo aver assistito a una parata militare. (Nicholas de Chamfort)

Non puoi scegliere tu la tua vocazione. É la tua vocazione a scegliere te. Ti sono state elargite doti particolari, che sono soltanto tue. Usale, qualsiasi possano essere, e non indossare mai i panni altrui. Chi ha talento nel guidare il carro, con la sua abilità può vincere oro e fama. Mettilo a raccogliere fichi, e morirà di fame. (Og Mandino) 

Lo scopo della vita è lo sviluppo del proprio io. Il completo sviluppo di se stessi - ecco la ragione d'essere di ognuno di noi. (Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian Gray, Mondadori Scuola, Milano, 1990, p. 24)

La vocazione è qualcosa che nasce ogni giorno e richiede la fedeltà al dovere del momento... Aver paura degli schemi. (Primo Mazzolari) 

Solo coloro che sono preparati alla sconfitta possono ottenere una vittoria. (Robert F. Kennedy)

Che maturino vocazioni mistiche: solleveranno la speranza della Chiesa rattristata. (Roger Schutz)

Dopo aver pensato a quanti ti precedono, considera quanti ti seguono. (Seneca)

Chi nel cammino della vita ha acceso anche soltanto una fiaccola nell’ora buia di qualcuno, non è vissuto invano. (Madre Teresa di Calcutta)

Non ha importanza la forma della chiamata. È una cosa tra Dio e me. Ciò che è importante è che Dio chiama ciascuno in modo differente. Noi non abbiamo alcun merito. L’importante è rispondere con gioia alla chiamata. (Madre Teresa di Calcutta)

Il cento per cento dei colpi che non tiri, li manchi. (Wayne Gretzky)

L'ottimista vede opportunità in ogni pericolo, il pessimista vede pericoli in ogni opportunità. (Winston Leonard Spencer Churchill)

giovedì 8 ottobre 2009

Aforismi Amore

Abbiamo a lungo parlato d'amore. Ora proviamo ad ascoltarlo, vuoi? (Anonimo)

Ogni oggetto amato è il centro di un paradiso. (Anonimo)

Nulla è possibile senza amore. Perché solo l'amore predispone a rischiare tutto. (Carl Gustav Jung)

Nulla è difficile per chi ama [
Nihil difficile amanti]. (Cicerone)

Ego tibi monstrabo amatorium sine medicamento, sine herba, sine ullius veneficae carmine: si vis amari, ama. / Ti indicherò un filtro amoroso, senza pozioni, senza erbe, senza formule magiche: se vuoi essere amato, ama. (Ecatone di Rosi)

Ama chi t'ama
a chi incontro ti viene, tu vagli incontro; 
e doni offri a chi doni t'offrì: 
a chi non dà, tu non dare. 
Al generoso si dà, 
ma dar non si deve all'avaro. (Esiodo, Le opere e i giorni, 353)

Ut ameris, amabilis esto - Per essere amato, sii amabile. (Ovidio, Ars amandi)

Che cosa è l'amore? Volete imprigionare la luce? Vi sfuggirà tra le dita! (Pavel Evdokimov)

Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce. (Blaise Pascal)

Amore chiama Amore. L'amore non si acquista se non con l'amore... Colui che vuole essere amato, prima gli conviene amare, cioè avere la volontà d'amare. (Santa Caterina da Siena)

Che l'amore sia tutto, è tutto ciò che sappiamo dell'amore. (Emily Dickinson)

La maggior parte della gente ritiene che amore significhi «essere amati» anziché amare. (Erich Fromm)

L'amore è una grave malattia mentale. (Platone, 427 - 347 a.C.)

Chi ha l'amore è lontano da ogni peccato. (Policarpo di Smirne, 69 ca. - 155)

L'amore magari non fa girare il mondo, ma devo ammettere che rende il viaggio degno di essere vissuto. (Sean Connery)

La ricchezza del mio cuore è infinita come il mare, così profondo il mio amore: più te ne do, più ne ho, perché entrambi sono infiniti. (William Shakespeare, 1564 – 1616)

Tutto il valore di una buona azione sta nell'amore che la ispira. (Talmud)

L'amore. Certo, l'amore. Fuoco e fiamme per un anno, cenere per trenta. (Giuseppe Tomasi di Lampedusa)