sabato 24 febbraio 2018

La lezione della farfalla


Un giorno, apparve un piccolo buco in un bozzolo; un uomo che passava per caso, si mise a guardare la farfalla che per varie ore, si sforzava per uscire da quel piccolo buco.
Dopo molto tempo, sembrava che essa si fosse arresa ed il buco fosse sempre della stessa dimensione.
Sembrava che la farfalla ormai avesse fatto tutto quello che poteva, e che non avesse più la possibilità di fare niente altro.
Allora l’uomo decise di aiutare la farfalla: prese un temperino ed aprì il bozzolo.La farfalla uscì immediatamente.
Però il suo corpo era piccolo e rattrappito e le sue ali erano poco sviluppate e si muovevano a stento.
L’uomo continuò ad osservare perché sperava che, da un momento all’altro, le ali della farfalla si aprissero e fossero capaci di sostenere il corpo, e che essa cominciasse a volare.
Non successe nulla! In quanto, la farfalla passò il resto della sua esistenza trascinandosi per terra con un corpo rattrappito e con le ali poco sviluppate.
Non fu mai capace di volare.
Ciò che quell’uomo, con il suo gesto di gentilezza e con l’intenzione di aiutare non capiva, era che passare per lo stretto buco del bozzolo era lo sforzo necessario affinché la farfalla potesse trasmettere il fluido del suo corpo alle sue ali, così che essa potesse volare.
Era la forma con cui Dio la faceva crescere e sviluppare.

A volte, lo sforzo é esattamente ciò di cui abbiamo bisogno nella nostra vita.
Se Dio ci permettesse di vivere la nostra esistenza senza incontrare nessun ostacolo, saremmo limitati.
Non potremmo essere così forti come siamo.
Non potremmo mai volare.

Chiesi la forza… e Dio mi ha dato le difficoltà per farmi forte.
Chiesi la sapienza… e Dio mi ha dato problemi da risolvere.
Chiesi la prosperità… e Dio mi ha dato cervello e muscoli per lavorare.
Chiesi di poter volare… e Dio mi ha dato ostacoli da superare.
Chiesi l’amore… e Dio mi ha dato persone con problemi da poter aiutare.
Chiesi favori… e Dio mi ha dato opportunità.
Non ho ricevuto niente di quello che chiesi…
Però ho ricevuto tutto quello di cui avevo bisogno.

Vivi la vita senza paura, affronta tutti gli ostacoli e dimostra che puoi superarli.

martedì 13 febbraio 2018

Vivi, ama, sogna, credi


Pensa, lì dove Dio ti ha seminato, spera! Sempre spera. Non arrenderti alla notte: ricorda che il primo nemico da sottomettere non è fuori di te: è dentro. Pertanto, non concedere spazio ai pensieri amari, oscuri. Questo mondo è il primo miracolo che Dio ha fatto, e Dio ha messo nelle nostre mani la grazia di nuovi prodigi. Fede e speranza procedono insieme. Credi all’esistenza delle verità più alte e più belle. Confida in Dio Creatore, nello Spirito Santo che muove tutto verso il bene, nell’abbraccio di Cristo che attende ogni uomo alla fine della sua esistenza; credi, Lui ti aspetta. Il mondo cammina grazie allo sguardo di tanti uomini che hanno aperto brecce, che hanno costruito ponti, che hanno sognato e creduto; anche quando intorno a sé sentivano parole di derisione.

Non pensare mai che la lotta che conduci quaggiù sia del tutto inutile. Alla fine dell’esistenza non ci aspetta il naufragio: in noi palpita un seme di assoluto. Dio non delude: se ha posto una speranza nei nostri cuori, non la vuole stroncare con continue frustrazioni. Tutto nasce per fiorire in un’eterna primavera. Anche Dio ci ha fatto per fiorire. Ricordo quel dialogo, quando la quercia ha chiesto al mandorlo: “Parlami di Dio”. E il mandorlo fiorì.

Ovunque tu sia, costruisci! Se sei a terra, alzati! Non rimanere mai caduto, alzati, lasciati aiutare per essere in piedi. Se sei seduto, mettiti in cammino! Se la noia ti paralizza, scacciala con le opere di bene! Se ti senti vuoto o demoralizzato, chiedi che lo Spirito Santo possa nuovamente riempire il tuo nulla.

Opera la pace in mezzo agli uomini, e non ascoltare la voce di chi sparge odio e divisioni. Non ascoltare queste voci. Gli esseri umani, per quanto siano diversi gli uni dagli altri, sono stati creati per vivere insieme. Nei contrasti, pazienta: un giorno scoprirai che ognuno è depositario di un frammento di verità.

Ama le persone. Amale ad una ad una. Rispetta il cammino di tutti, lineare o travagliato che sia, perché ognuno ha la sua storia da raccontare. Anche ognuno di noi ha la propria storia da raccontare. Ogni bambino che nasce è la promessa di una vita che ancora una volta si dimostra più forte della morte. Ogni amore che sorge è una potenza di trasformazione che anela alla felicità. Gesù ci ha consegnato una luce che brilla nelle tenebre: difendila, proteggila. Quell’unico lume è la ricchezza più grande affidata alla tua vita.

E soprattutto, sogna! Non avere paura di sognare. Sogna! Sogna un mondo che ancora non si vede, ma che di certo arriverà. La speranza ci porta a credere all’esistenza di una creazione che si estende fino al suo compimento definitivo, quando Dio sarà tutto in tutti. Gli uomini capaci di immaginazione hanno regalato all’uomo scoperte scientifiche e tecnologiche. Hanno solcato gli oceani, hanno calcato terre che nessuno aveva calpestato mai. Gli uomini che hanno coltivato speranze sono anche quelli che hanno vinto la schiavitù e portato migliori condizioni di vita su questa terra. Pensate a questi uomini.

Sii responsabile di questo mondo e della vita di ogni uomo. Pensa che ogni ingiustizia contro un povero è una ferita aperta e sminuisce la tua stessa dignità. La vita non cessa con la tua esistenza e in questo mondo verranno altre generazioni che succederanno alla nostra, e tante altre ancora. E ogni giorno domanda a Dio il dono del coraggio. Ricordati che Gesù ha vinto per noi la paura. Lui ha vinto la paura! La nostra nemica più infida non può nulla contro la fede. E quando ti troverai impaurito davanti a qualche difficoltà della vita, ricordati che tu non vivi solo per te stesso. Nel battesimo la tua vita è già stata immersa nel mistero della Trinità e tu appartieni a Gesù. E se un giorno ti prendesse lo spavento, o tu pensassi che il male è troppo grande per essere sfidato, pensa semplicemente che Gesù vive in te. Ed è Lui che, attraverso di te, con la sua mitezza vuole sottomettere tutti i nemici dell’uomo: il peccato, l’odio, il crimine, la violenza; tutti nostri nemici.

Abbi sempre il coraggio della verità, però ricordati: non sei superiore a nessuno. Ricordati di questo: non sei superiore a nessuno. Se tu fossi rimasto anche l’ultimo a credere nella verità, non rifuggire per questo dalla compagnia degli uomini. Anche se tu vivessi nel silenzio di un eremo, porta nel cuore le sofferenze di ogni creatura. Sei cristiano; e nella preghiera tutto riconsegni a Dio.

E coltiva ideali. Vivi per qualcosa che supera l’uomo. E se un giorno questi ideali ti dovessero chiedere un conto salato da pagare, non smettere mai di portarli nel tuo cuore. La fedeltà ottiene tutto.

Se sbagli, rialzati: nulla è più umano che commettere errori. E quegli stessi errori non devono diventare per te una prigione. Non essere ingabbiato nei tuoi errori. Il Figlio di Dio è venuto non per i sani ma per i malati: quindi è venuto anche per te. E se sbaglierai ancora in futuro, non temere, rialzati! Sai perché? Perché Dio è tuo amico. Se ti colpisce l’amarezza, credi fermamente in tutte le persone che ancora operano per il bene: nella loro umiltà c’è il seme di un mondo nuovo. Frequenta le persone che hanno custodito il cuore come quello di un bambino. Impara dalla meraviglia, coltiva lo stupore.

Vivi, ama, sogna, credi. E, con la grazia Dio, non disperare mai.

Udienza generale del 20 settembre 2017

Papa Francesco, Jorge Mario Bergoglio, Papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma

sabato 10 febbraio 2018

Esiste una sola razza, e questa è la razza di Dio


Ma che cosa sono davanti a Dio le razze e i popoli sulla terra? È cosa buona domandarci questo, in un tempo in cui le teorie di classe, di razza e di popolo sono diventate il primo argomento di discussione tra gli uomini. La prima cosa che affermiamo è che tutti i popoli, senza eccezione, sono nulla davanti a Dio. Dice il profeta: “Tutti i popoli sono un nulla davanti a Lui, ed egli li considera un nulla” (Is 40,17). Nella storia dell’umanità, queste parole hanno avuto conferma molte volte, quando la mano di Dio, per varie ragioni, ha cancellato la presenza di interi popoli dalla faccia della Terra. La mano di Dio è in grado di fare questo anche oggi con ogni popolo, perché il Signore crea il piccolo e il grande (Sap 6,8), se quel popolo non agisce secondo la legge da Lui posta.
La seconda cosa che affermiamo è che tutti i popoli e le razze vengono da Dio. In realtà, esiste una sola razza, e questa è la razza di Dio. Il suo certificato di nascita si trova nel Libro della Genesi, quando la mano di Dio dal fango della terra ha creato il primo uomo e gli ha infuso lo spirito di vita (Gen 2,7). Allo stesso modo ha creato per lui una compagna, e poi li ha benedetti dicendo “Crescete e moltiplicatevi e popolate la terra” (Gen 1,28). Ogni appartenente a questa razza è uguale e tale rimarrà fino alla fine dei tempi, nella venuta su questa Terra e nella dipartita da essa, perché per tutti, senza eccezione, vale ciò che è stato scritto con il dito di Dio: “Polvere sei e polvere diventerai” (Gen 3,19).
I membri di questa razza possono essere di maggiore o di minore cultura, possono essere di colore bianco o nero, possono essere separati dagli oceani, possono vivere al Polo Nord o al Polo Sud, ma rimangono una razza che viene da Dio e che deve servire Dio secondo le norme della legge di Dio naturale e positiva, iscritta nei cuori e nelle anime degli uomini e rivelata attraverso il Figlio di Dio Gesù Cristo, Re di tutti i popoli.
Perché quindi esistono diversi popoli, e qual è la loro funzione? Tutti sono qui senza differenze per servire e per glorificare Dio. […] Quanto meraviglioso deve essere Dio sapendo creare un regno vegetale tanto variegato! Quanto è vario il regno minerale! Quanto è vario il regno animale! Quale numero enorme di stelle vi è nel cielo! Quanto vasti sono gli oceani! Come balza all’occhio la straordinarietà della Sua grandezza, della Sua saggezza e della Sua forza, vedendo che Egli ha creato una tale quantità di popoli sulla Terra con un numero così grande di lingue! Da questa diversità di lingue e di popoli possono venire numerose nobili competizioni tra i popoli stessi, in grado di produrre l’avanzamento della loro cultura proprio come la vita nelle famiglie è molto più viva quando vi sono i figli.
Inoltre, l’appartenenza a un certo popolo può costituire un argine forte contro il degrado morale che proviene da un altro popolo. Dio ha avuto quindi grandi e sagge ragioni quando ha creato la varietà dei popoli, comandando agli uomini di nutrire nel cuore e nell’anima un amore sincero per il popolo a cui si appartiene. Tuttavia, questa varietà non deve essere fonte di sterminio vicendevole. Giacché, ed è questa la terza cosa che affermiamo, ogni popolo e ogni razza, quale oggi si sviluppa sulla Terra, ha il diritto a condurre una vita umana dignitosa che è necessario onorare. Non esiste differenza fra gli uomini, appartengano essi alla razza zingara o a un’altra, siano neri o europei affamati, siano ebrei dalla pelle olivastra o superbi ariani, tutti hanno il diritto a dire: “Padre Nostro che sei nei cieli”. E dal momento che Dio ha dato a tutti gli uomini tale diritto, quale potenza umana può negarla loro? Non esistono differenze tra i popoli: qualunque sia il loro nome, hanno il medesimo dovere di battersi il petto e dire: “Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori”.
Per questo motivo la Chiesa cattolica ha condannato, e condanna anche oggi, ogni ingiustizia e violenza che si compie in nome della classe, della razza o della nazione poiché questa è cosa simile alla lotta di classe che compie il bolscevismo. Non si possono cancellare dalla faccia della Terra ebrei e zingari perché li si considera una razza inferiore. Se si accettano con tale facilità i princìpi di varie teorie senza fondamento, per quale popolo vi sarà sicurezza di vita sulla Terra?

Beatificationis et canonizationis Servi Dei Aloysii Stepinac, volume III. 1, p. 608 s.

Beato Alojzije Viktor Stepinac (1898 – 1960) cardinale e arcivescovo cattolico croato

Il 25 novembre del 1942 Stepinac pronunciò un intervento nel quale condannò il razzismo, dottrina-chiave del regime degli ustaše. L’omelia non venne pubblicata, ma circolò in modo clandestino. I sermoni anti-razzisti di Stepinac furono letti da sacerdoti in tutta la Croazia e diffusi anche dai partigiani e da Radio Londra. Successivamente, trentuno sacerdoti furono colpiti da provvedimenti restrittivi. La foto ritrae mons. Stepinac durante il suo processo.

lunedì 5 febbraio 2018

Una falsa carità


Esiste una falsa carità, fatta d’indulgenza colpevole, di debolezza, come la dolcezza riprovevole di quelli che non urtano alcuno perché hanno paura di tutti. V’è anche una pretesa carità, fatta di sentimentalismo umanitario che cerca di farsi approvare da quella vera, e che spesso contamina con il suo contatto.
Uno dei principali conflitti dell’ora presente è quello che sorge tra la vera e la falsa carità. Questa fa pensare ai falsi messia di cui parla il Vangelo; essi sono assai più pericolosi quando si occultano che quando si levano la maschera e si fanno conoscere per veri nemici della Chiesa. Optimi corruptio pessima, la peggiore corruzione è quella che intacca in noi ciò che v’è di migliore, la più elevata delle virtù teologiche. Il bene apparente che attira il peccatore è difatti tento più pericoloso quanto più è elevato il bene di cui è un simulacro. Tale è l’ideale dei pancristiani i quali cercano l’unione delle chiese a detrimento della fede che una tale unione suppone.
Se dunque per stoltezza o per viltà più o meno cosciente, quelli che dovrebbero rappresentare la vera carità approvano qua e là quello che contiene la falsa, ne può risultare un male incalcolabile, più grande talvolta di quello che farebbero dei persecutori dichiarati, coi quali è manifesto che non possiamo più avere niente in comune.

Le tre età della vita interiore, Torino 1949, I, p. 180

Réginald Garrigou-Lagrange (1877 – 1964), teologo domenicano francese