martedì 21 dicembre 2010

La coltivazione degli alberi di Natale


Vari gli atteggiamenti verso il Natale,
e possiamo alcuni trascurarne:
il mondano, l’apatico e quello commerciale,
il triviale (le bettole aperte a tarda notte)
e il bambinesco – ma non quello del bambino
per cui la candelina è una stella e l’angelo
tutto d’oro che spiega le ali in cima all’albero
non è solo ornamento, ma è un angelo.
Guarda il bambino all’Albero di Natale:
lasciatelo al suo senso di miracolo
per la festa che è evento e non pretesto:
sì che il fulgente rapimento, il fascino
di quella prima volta ricordata, le sorprese,
la gioia del primo possederle
(ognuna con un suo eccitante odore),
quell’aspettare l’anatra o il tacchino
e il previsto stupore quando apparvero,
sì che la deferenza e la gaiezza lui non si scordi
quando sarà grande,
nella grigia abitudine, nel logorio, nel tedio,
nel saper che si muore, nel senso dello scacco,
o nella pietà del convertito
che può tingersi di una vanità
a Dio sgradita e irrispettosa dei bambini
(E qui io ricordo pure con dolcezza
Santa Lucia, la canzone, la sua corona di fuoco);
Sì che prima della fine, al Natale ottantesimo
(con ciò intendendo ogni natale estremo)
messi insieme i ricordi anno per anno
si concentrino in una grande gioia che sarà
anche un gran timore,
come quando il timore scese nell’anima di tutti:
per cui il principio ci farà ricordare la fine
e il primo e il secondo avvento.

Thomas Stearns Eliot (1888-1965), poeta e drammaturgo statunitense

sabato 18 dicembre 2010

Le rose di Natale


La figlia di un pastore era intenta ad accudire il gregge in un pascolo vicino a Betlemme, quando vide degli altri pastori correre verso il villaggio. Incuriosita, chiese loro dove andassero così di corsa.

I pastori risposero che quella notte era nato il bambino Gesù e che stavano andando a rendergli omaggio, portandogli dei doni. La bambina avrebbe voluto unirsi al gruppo, ma non aveva niente da portare in regalo. I pastori se ne andarono e lei rimase da sola e triste, così triste che cadde in ginocchio piangendo. Le sue lacrime cadevano nella neve e la bimba non sapeva che un angelo aveva assistito alla sua disperazione. Quando abbassò gli occhi si accorse che le sue lacrime erano diventate delle bellissime rose di un colore rosa pallido. Felice, le raccolse e le portò a Maria come dono per il figlio appena nato. Da allora, ogni anno, nel mese di Dicembre fiorisce questo fiore, chiamato "Rosa di Natale" per ricordare il dono della pastorella di Betlemme.

La rosa di Natale o Elleboro (Helleborus niger) fiorisce a Dicembre. I suoi fiori bianchi crescono sotto la neve, anche con pochissimi raggi di sole. Nei giorni di Natale raggiunge la fioritura massima che durerà ancora qualche mese. É una pianta invernale che appartiene alla famiglia delle Ranucolacee ed è originaria del Caucaso e dell’Asia Minore. Se ne contano diverse specie che si differenziano nei fiori e nelle foglie. La più conosciuta è un’erbacea perenne con fiori da cinque petali di colore bianco rosato, dotato di foglie di colore verde scuro grandi e resistenti. L’origine del nome è greco: la parola Helleborus si riferisce alla sostanza altamente tossica che questa pianta possiede. Infatti è preferibile lavarsi le mani dopo aver toccato soprattutto le radici. Al centro di leggende nell'antica grecia, soprattutto per il suo uso farmacologico, ora non è più utilizzata perché considerata tossica.

lunedì 13 dicembre 2010

...concedimi di cominciare oggi!

Un giorno i demoni assalirono Arsenio nella sua cella per tormentarlo; quando giunsero coloro che lo servivano, stando fuori dalla cella, lo udirono gridare a Dio: “O Dio, non mi abbandonare; non ho fatto niente di buono ai tuoi occhi, ma nella tua bontà concedimi di cominciare oggi!”.

Detti padri del deserto. Arsenio, n. 3

venerdì 10 dicembre 2010

Caino chi è

Come lo struzzo nascondi la testa
dentro la sabbia.
Nelle tue orecchie ci hai messo il cotone,
fa troppo rumore chi muore di fame.
Strappa la benda che ti copre gli occhi,
alza lo sguardo dai tuoi ginocchi,
apri il tuo cuore e stammi a sentire
scusami, sai, ma te lo voglio dire.

Caino sei tu!

Quando vieni a sapere che ogni giorno nel mondo
centomila bambini sono morti piangendo
per la sete e la fame, se non provi vergogna

Caino sei tu!

Quando scansi il tuo piatto di melone e prosciutto
poi con aria indolente butti via quasi tutto

Caino sei tu!

Quando cambi canale perché il telegiornale
sta dicendo che un ago ha deciso una croce in più...
Certamente non è colpa tua,
io ripeto non è colpa mia.
Si sta troppo bene all'ombra
dell'ipocrisia!

Caino chi è?

Come gli struzzi mettiamo la testa
dentro la sabbia

Caino chi è?

A chi chiede pane, mandiamo un cannone,
è questo lo slogan di ogni nazione.
Strappa la benda che ti copre gli occhi,
l'allodola muore se va contro gli specchi.
Apri il tuo cuore e pensaci su,
se il mondo va male hai colpa pure tu.

Caino chi è?

Quando vieni a sapere che in un posto del mondo
c'è qualcuno che vende un figlio piangendo
e non provi vergogna di stare quaggiù.

Caino sei tu!

Se nessuno reclama di una legge balorda
e la gente ogni giorno diventa più sorda.

Caino chi è?

Questo nostro paese, così dolce e cortese,
che permette di tutto in nome della civiltà,
luci rosse - aborto - eutanasia...
Distraiamoci con fantasia,
si sta troppo bene all'ombra
dell'ipocrisia.

Caino chi è?
Caino chi è?

Marcello Marocchi, compositore italiano

sabato 4 dicembre 2010

Il Credo della maturità cristiana

Professione di fede per giovani

Io in questa età della mia vita, così preziosa e così difficile,
volendo intraprendere un viaggio
verso la piena realizzazione di me stesso,
convinto che non posso vivere senza credere in qualche cosa,
cosciente di quello che faccio, libero nelle mie decisioni,
con trepidazione e con gioia scelgo di credere in questi valori:

Credo nell’uomo
nei suoi diritti e nei suoi doveri.
Credo nei valori umani,
che sento radicati nella parte migliore
e più profonda di me stesso.
Credo nella riflessione e nella contemplazione,
nella verità e nella sincerità,
nella libertà e nella responsabilità, nella giustizia,
nella bontà di ogni uomo, nell’amicizia per amare,
nell’uguaglianza e nella fraternità di tutti gli uomini
e di tutti i popoli,
senza distinzione di razza o di nazione,
di posizione sociale o di religione, di età o di sesso.
Credo nella pace
per la quale mi impegno a lavorare con tutte le mie forze.
Non credo nella guerra e nella violenza,
ma non credo neppure nell’indifferenza,
nelle chiacchiere e nelle discussioni inutili,
nelle comode scuse e nelle sterili accuse degli altri.
Non credo nella pigrizia, nella paura e nella droga;
credo invece nell’impegno fatto di coraggio e di azione,
di autocontrollo e di fedeltà, di creatività e di speranza.

Credo in Cristo e nel suo Vangelo
Credo di poter trovare nel Vangelo
il potenziamento massimo dei valori umani
e la risposta ai più grandi interrogativi della vita.
Credo che Cristo è l’uomo nuovo,
e che io diventerò tanto più uomo
quanto più mi sforzerò di diventare simile a Lui.
Credo che Cristo è l’unico Salvatore e Liberatore,
di cui l’uomo avrà sempre bisogno.
Non credo in coloro che pretendono di risolvere
i più radicali problemi dell’esistenza
senza Cristo o contro di Lui.
Sono convinto che la mia vita e quella del mondo,
al di fuori di Cristo, è senza speranza.
Credo, sulla sua parola, che Cristo è il Figlio di Dio
e, per mezzo di Lui, credo in Dio Padre Onnipotente
che per amore ha creato il cielo e la terra,
che tanto amato il mondo
da dare per il mondo il suo Figlio Unigenito,
e che continua a guidare la storia con il suo Spirito d’Amore.

Credo in Maria Vergine, madre di Cristo
Sorella, madre e modello mio e della Chiesa.
A Lei, la donna nuova, voglio guardare
anche per costruire il mio ideale di femminilità.
A Lei ricorrerò sempre con estrema confidenza e fiducia.

Credo nella Chiesa, Corpo di Cristo
Da Lui fondata come comunione di salvezza,
perché tutti coloro
che scelgono di vivere in conformità al Vangelo,
trovino in essa un appoggio alla loro fede
e un aiuto per costruire nel mondo il Regno di Dio.
Credo nel valore della vita comunitaria.
Credo che Cristo vive in me e in ogni uomo mio fratello,
specialmente nei poveri e nei sofferenti.
Credo nella missione specifica
del Sacerdozio ministeriale della Chiesa.

Credo nel mio posto nella Chiesa e nel mondo
Non so ancora chiaramente quale sarà,
ma so che il Signore ha su di me un disegno,
che porto scritto nella mia persona,
e che fin d’ora mi impegno a scoprire gradualmente
e a seguire generosamente, nella libertà dello spirito,
convinto che dalla sua realizzazione
dipende la mia felicità e quella di tanti fratelli.

Credo nell’Amore
Credo che tutti siamo chiamati all’amore.
Credo che tutte le vocazioni si incontrano nell’amore.
Quello vero.
Quello che Cristo ci ha insegnato e comandato,
e che è diffuso nei nostri cuori dallo Spirito Santo.
Credo nell’amore che passa attraverso la Croce,
che non è puro sentimento, ma è invece attenzione, rispetto,
comprensione, fiducia, servizio, donazione, responsabilità.
Credo che questo amore è la forza più grande del mondo.
Non credo nell’odio.
Non credo nell’egoismo, in tutte le sue manifestazioni,
e quindi non credo nell’orgoglio, nell’avarizia, nell’erotismo fine a se stesso.
L’egoismo è il “peccato”, la radice di tutti i peccati,
la causa di tutte le ingiustizie, la sorgente di tante
sofferenze, il fallimento dell’uomo.
Contro di esso io voglio lottare con tutte le mie energie, senza stancarmi.
Credo che tutti saremo e siamo continuamente giudicati sull’amore.
Credo nella bellezza e nella possibilità dell’amore coniugale cristiano.
Credo nell’amore del mio papà e della mia mamma.
Credo nella famiglia unita, e fin da ora mi impegno seriamente a prepararmi,
se questa sarà la mia chiamata, per costruire una famiglia stabile e serena.
Credo che il matrimonio non offre l’unica possibilità di realizzarsi nell’amore.
In particolare credo che lo Spirito Santo non cesserà mai
di suscitare nella Chiesa uomini e donne capaci
di accogliere e di vivere,
in spirito di beatitudine pasquale,
il carisma della verginità consacrata per un amore più grande.
Credo che matrimonio e verginità possono e devono
arricchirsi reciprocamente dei valori che sono loro propri.

Credo nel Perdono
Credo nel perdono di Dio e nel perdono dei fratelli.
Non c’è amore senza capacità di perdono.
Perciò credo che Dio, Amore, mi perdonerà sempre,
mi ha già perdonato tutti i peccati che farò.
E così io, con la sua grazia, mi sforzerò di perdonare sempre
e di vivere in pace con tutti.
Credo che la Chiesa ha ricevuto da Cristo il potere di rimettere i peccati,
cioè di riconciliare gli uomini con Dio e fra di loro.

Credo nell’Eucarestia
nella quale Cristo si fa presente per vivere sempre insieme a noi.
Per camminare al nostro fianco,
per essere segno e strumento della nostra carità,
della nostra unità, della nostra pace.
Non permetterò mai che, per colpa mia,
le mie domeniche siano prive della mia attiva partecipazione
al Sacrificio – Banchetto eucaristico di Cristo,
per mezzo del quale la mia vita tutta diventa “offerta gradita a Dio”.

Credo nella Preghiera
Come personale incontro di amicizia con Dio,
per esprimergli il mio amore e il mio grazie,
per chiedergli luce e vedere chiaro.
Per chiedergli forza per camminare diritto nella vita senza vacillare.
Credo che ogni comunità cristiana, a partire dalla famiglia,
ha bisogno di momenti di preghiera fatta insieme.

Credo nella Vita
Che Dio mi ha donato a immagine della sua.
Credo che Cristo mi ha redento.
Credo che la vita merita sempre di essere vissuta,
anche nei suoi momenti più difficili, perché credo
nella misteriosa fecondità del dolore.

Non credo nella morte
Non credo che la morte sia la fine di tutto.
Non credo nell’omicidio e nell’infanticidio
come mezzi sbrigativi per risolvere i problemi.
Non credo nel suicidio,
nel quale tanti giovani si illudono di poter trovare salvezza.
Non credo in tutte le maniere di fuggire davanti agli appelli della vita.
Non credo in coloro che non credono a niente
e non prendono mai niente sul serio.
Non credo in coloro che affermano che la vita è un’illusione.
Non credo nel nulla.

Credo in Cristo che mi dice:
chi segue me non cammina nelle tenebre,
ma avrà la luce della vita (Gv.8,12)

Credo nel mio oggi,
e voglio vivere ogni momento presente, valorizzando le piccole cose,
in pienezza d’amore a Dio e al prossimo.

Credo nel mio domani
e nel domani della Chiesa e del mondo,
perché so che Cristo cammina davanti a me.

Credo che la vita è eterna,
perché Cristo morto per me, è risuscitato per non morire più.
Credo che ogni momento della mia esistenza porta su di sé un esodi eternità.

Credo nei “Cieli nuovi e nella Terra nuova”,
che Dio ci ha promesso e preparato,
e che noi siamo chiamati a costruire insieme a Lui.

Credo nella gioia di vivere così
e di spendere così la mia vita nell’amore di Cristo, a servizio dei fratelli.
In tutto questo io intendo credere quando semplicemente ti dico:

Io credo in Te, Signore Gesù!

E Tu aumenta la mia fede.