mercoledì 4 marzo 2009

Decalogo per avere un figlio delinquente...

PRIMO: Fin dall'infanzia date al bambino tutto ciò che vuole, in modo che si convinca che gli altri sono obbligati a soddisfare tutti i suoi capricci.

SECONDO: Se impara una parolaccia, non lo rim­proverate, anzi ridetene: così crederà di essere di­vertente.

TERZO: Non accompagnatelo in chiesa la domenica, anzi non dategli alcuna educazione religiosa, con la scusa che da grande si orienterà da sé.

QUARTO: Litigate spesso tra di voi alla sua presenza in modo che non si stupisca poi se la famiglia si di­sgrega e va a rotoli.

QUINTO: Riordinate tutte le sue cose che lui lascia qua e là, in modo che si convinca che gli altri sono al suo servizio.

SESTO: Dategli tutto il denaro che lui chiede senza domandargli conto come l'abbia speso. Bugie ne dirà certamente, ma voi credetegli ciecamente.

SETTIMO: Soddisfate sempre tutti i suoi desideri perché non si scatenino in lui pericolosi complessi.

OTTAVO: Difendetelo sempre di fronte ai suoi inse­gnanti: egli è buono, è intelligente, è studioso, men­tre gli altri sono ingiusti con lui.

NONO: Non date alcun peso alle accuse degli altri, anche se sono fondate; essi certamente parlano per invidia o per malignità.

DECIMO: Quando si mette in qualche guaio serio, tacitate la vostra coscienza col dire: Abbiamo fatto il nostro dovere; che colpa abbiamo noi se i compagni l'hanno trascinato al male?
Naturalmente con questi magnifici precetti non c'è da meravigliarsi se domani quel figlio (o quella fi­glia) allevato con tanta cura e amore riesce nella vita un fiore di delinquente e un candidato sicuro per le patrie galere.

Per ben educare i figli...

PRIMO: L'opera educativa comincia dal seno mater­no, se aspetti più tardi hai perso la corriera più im­portante della tua vita di genitore.

SECONDO: Ricorda che i tuoi figli cominciano a ca­pire assai prima di quanto tu credi e quando questo sia avvenuto non lo saprai mai.

TERZO: Previeni il male con la vigilanza più attenta, per non doverlo reprimere quando sarà troppo tar­di: chi previene si fa amare, chi reprime si fa odiare.

QUARTO: Non sgridare e non castigare con rabbia chi ha sbagliato, ma convincilo del suo errore con il ragionamento più sereno ed affettuoso.

QUINTO: Non concedere tutto per esagerata tenerez­za del cuore, perché chi dà i vizi li dovrà mantenere; la secchia con la corda sempre lunga sta sempre in fondo al pozzo.

SESTO: Non dire mai sì quando devi dire no; non dire mai no quando puoi dire sì. Nel sì e nel no i genitori siano sempre concordi ad ogni costo.

SETTIMO: Di fronte alle domande difficili dei tuoi figli non raccontare frottole; a lungo andare non ti crederanno; esponi la verità nel modo più convincen­te, ma sii veritiero ad ogni costo. Meglio una verità imparata male dai genitori che un errore imparato bene dagli amici.

OTTAVO: Non dire «devi essere onesto». Dà tu l'esempio dell'onestà più cristallina nelle parole come nelle azioni e i tuoi figli si specchieranno in te.

NONO: Non dire «vai in chiesa», ma sempre «andia­mo» i tuoi figli ameranno Dio nella misura che lo amerai tu e ameranno te nella misura che ameranno Dio.

DECIMO: Non togliere Dio dalla vita dei tuoi figli, perché commetterai un furto a loro danno; donando Dio ai tuoi figli, il tuo dono si ripeterà ogni giorno anche al di là del tuo tempo.

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