venerdì 6 marzo 2009

Amami così come sei...

Il Signore mi parla...
Conosco la tua miseria, le lot­te, le difficoltà della tua a­nima; la debolezza, le infermità del tuo corpo; so la tua viltà, i tuoi peccati, i tuoi limiti: però ti dico ugualmente: Amami così come sei, dammi il tuo cuore. Se tu aspetti di diventare un angelo per darmi Amore... non mi a­merai mai. Anche se ricadi spesso in queste colpe che non vorresti nemmeno conoscere, anche se sei così debole nella pratica della virtù, non ti permetterò mai di non amarmi.
Amami così come sei. Ad ogni istante e in qualunque posizione tu ti trovi, nel fervo­re o nell'aridità, nella fedeltà o nella infedeltà, amami!
Amami così come sei. Voglio l'a­more del tuo cuore “povero”. Se per amarmi aspetti di essere per­fetto, non mi amerai mai. Credi forse che non potrei fare di ogni granellino di sabbia un serafino radioso di purezza, di nobiltà e di amore? Credi che non potrei, con un solo cenno della mia volontà, far sorgere dal niente migliaia di santi, mille volti più perfetti e più amanti di quelli gia esistiti finora? Non sai che sono l'Onnipotente? Oppure prefe­risco lasciare per sempre nel nulla questa moltitudine di esse­ri meravigliosi, e aspettare il tuo “povero” amore. Lascia che ti ami! Voglio il tuo cuore! Sì, ho in programma di formarti, ma ‑ in attesa ‑ ti amo così come sei. Mi piace veder sorgere quel filino di amore dal fondo della tua miseria. Amo tut­to di te: anche la tua debolezza. Amo l'amore dei “poveri”. É il canto del tuo cuore che voglio. Credi che abbia bisogno della tua scienza, dei tuoi talenti...? Non ti domando le tue virtù. E, se te ne dessi io, sei talmente debole che subito ti inorgoglire­sti. Avrei potuto destinarti a grandi cose. No: tu sarai il “servo umi­le” e “inutile”. Ti prenderò an­che il poco che hai: perché ti ho creato solo per l'amore. Ama: e l'amore ti farà fare tut­to il resto senza che nemmeno te ne accorga. Cerca solo di riempi­re d'amore il momento presente.
Ecco, sono qui, fuori come un mendicante, e busso alla porta del tuo cuore: io, il Signore. Busso e aspetto. Affrettati ad aprirmi: non trovare la scusa della tua povertà! Se tu cono­scessi pienamente la tua indigen­za, moriresti di spavento e di dolore! Amami così come sei! La sola cosa che potrebbe ferir­mi, sarebbe vederti dubitare del mio amore. Vederti non aver fidu­cia in me... Io sono il Fedele!
Se tu dovrai soffrire, io ti darò conforto; se tu dovrai lotta­re, io sarò accanto a te. Tu dam­mi il tuo cuore: io ti darò di amare molto di più di quanto tu stesso possa desiderare! Non a­spettare di essere santo! Ricordati: amami così come sei.
Se per darti all'Amore aspetti di essere santo... tu non mi amerai mai!

Gaston Courtois (1897 – 1970), prete, psicologo e scrittore francese

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