martedì 17 marzo 2009

La rana e lo scorpione

Una rana stava serenamente sguazzando in un fiume quando ad una sponda si avvicinò uno scorpione. "Devo passare dall'altra parte" disse "ma non so come fare, io non so nuotare e se provo affogherò. Tu potresti aiutarmi trasportandomi sul tuo dorso, te ne sarei molto grato".
La rana perplessa rispose: "Ma se io ti lascio salire sul mio dorso tu potresti pungermi ed uccidermi!". Lo scorpione rassicurò la rana: "Non ti preoccupare, perchè dovrei farlo, se ti pungessi morirei anch'io perchè affogheremmo entrambi nel fondo".
La rana si sentì rassicurata dalle spiegazioni dello scorpione e lo fece salire. Quando furono a metà del fiume, lo scorpione punse la rana. La rana stupita dal gesto dello scorpione mentre stava affondando insieme a lui trovò la forza di chiedergli: "Ma perchè l'hai fatto adesso moriremo entrambi?" Lo scorpione rispose "Non ho potuto farne a meno, questa è la mia natura".

Fiaba americana

2 commenti:

  1. Sembrano ignote le origini di questa piccola fiaba “esopica”... innanzitutto perchè qualcuno pensa che si possa attribuire a Esopo, ma non risulta che sia stata scoperta in un manoscritto di duemila anni fa, né che fosse diffusa in greco o in latino per antica tradizione “orale”. Non si sa chi sia l’autore, ma pare che sia in circolazione da poco più di cinquant’anni. Sembra che il testo originale sia in inglese, ma è diffusa anche in molte altre lingue.

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  2. Qui fert malis auxilium, post tempus dolet. Chi aiuta i malvagi, alla fine se ne pentirà
    (Fedro).
    È la morale della favola del villano che riscaldò la vipera in seno e, per ricompensa, ne fu morsicato e ucciso. V’è anche un proverbio: "Nutri la serpe in seno, ti renderà veleno".

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