lunedì 21 ottobre 2024

Ave Maria


«Padre nostro che sei nei cieli…»
. Tre o quattro parole, ma beato chi si addormenta sotto la protezione di queste tre o quattro parole. Sono le parole che precedono ogni preghiera, come le mani giunte precedono il volto di un orante. Il Padre Nostro è il padre delle preghiere. 

L’Ave Maria è come un’umile donna. Il regno del Padre Nostro è il regno della speranza: dacci oggi il nostro pane. Ma il regno dell’Ave Maria è un regno più intimo, più segreto, più nascosto.
Le preghiere a Maria sono preghiere di riserva. 

Nel meccanismo della salvezza l’Ave Maria è l’ultimo aiuto. In tutta la liturgia non vi è altra preghiera che possa essere detta veramente dal più miserabile peccatore come l’Ave Maria. Con l’Ave Maria nessuno può dirsi perduto. Signore, al giudizio universale non ci sarà bisogno di memoriali o di certificati, ma nessuno potrà cancellare la traccia di un Pater o di un’Ave.

Charles Peguy (1873 - 1914), scrittore e poeta francese

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