Abu Bakr, il mistico di Bagdad, morì nel 945. Dopo la sua morte apparve in sogno a un amico che gli chiese: "Come ti ha trattato Dio?" Egli rispose: "Mi ha posto al suo cospetto e mi ha chiesto:
- Abu Bakr, sai perché ti ho perdonato?
Risposi: causa delle mie buone azioni.
Lui disse: No.
Io dissi: Perché ero sincero nella mia devozione.
Lui disse: No.
Io dissi: Grazie al mio pellegrinaggio e al mio digiunare e alle mie preghiere.
Lui disse: No, non per questo ti ho perdonato.
Io dissi: Grazie ai miei viaggi per acquisire sapere e perché mi sono recato presso i devoti.
Egli disse: No.
Io dissi: Signore, queste sono le opere che conducono alla salvezza, esse ho posto sopra di tutto e compiendole pensavo che grazie ad esse mi avresti perdonato.
Egli disse: Eppure non ti ho perdonato per tutte queste cose!
Io dissi: Perché allora, o Signore?
Lui disse: Ricordi quando camminando per le strade di Bagdad trovasti un gattino, che il freddo aveva reso debolissimo e che si muoveva da un muro all'altro per cercare riparo dal freddo e dalla neve e tu, preso da compassione, lo sollevasti e tenesti sotto la pelliccia che portavi, e così facendo lo proteggesti dal tormento del gelo?
Io dissi: Sì, lo ricordo.
Lui disse: Perché avesti pietà di quel gatto, per questo Io ho avuto pietà di te!"
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