«Ah» Beatty si sporse in avanti, nella nebbia fumosa esalata dalla pipa. «È la cosa più logicamente conseguente, che diamine! A misura che le scuole mettevano in circolazione un numero crescente di corridori, saltatori, calderai, malversatori, truffatori, aviatori e nuotatori, invece di professori, critici, dotti e artisti, naturalmente il termine "intellettuale" divenne la parolaccia che meritava di diventare. Si teme sempre ciò che non ci è familiare. Chi di noi non ha avuto in classe, da ragazzoni, il solito primo della classe, il ragazzo dalla intelligenza superiore, che sapeva sempre rispondere alle domande più astruse mentre gli altri restavano seduti come tanti idoli di legno, odiandolo con tutta l'anima? Non era sempre questo ragazzine superiore che sceglievi per le scazzottature e i tormenti del doposcuola? Per forza! Noi dobbiamo essere tutti uguali. Non è che ognuno nasca libero e uguale, come dice la Costituzione, ma ognuno vien fatto uguale. Ogni essere umano a immagine e somiglianza di ogni altro dopo di che tutti sono felici, perché non ci sono montagne che ci scoraggino con la loro altezza da superare, non montagne sullo sfondo delle quali si debba misurare la nostra statura! Ecco perché un libro è un fucile carico nella casa del tuo vicino. Diamolo alle fiamme! Rendiamo inutile l'arma. Castriamo la mente dell'uomo. Chi sa chi potrebbe essere il bersaglio dell'uomo istruito? Cosicché, quando le case cominciarono a essere costruite a prova di fuoco, non c'è più stato bisogno di vigili del fuoco, dei pompieri, che spegnevano gli incendi coi loro getti d'acqua. Furono assegnati loro i nuovi compiti, li si designò custodi della nostra pace spirituale, il fulcro della nostra comprensibile e giustissima paura di apparire inferiori; censori, giudici, esecutori. Tu, Montag, sei tutto ciò, io sono tutto ciò». La porta del salotto si aprì e Mildred apparve sulla soglia, vi rimase immobile a guardare Beatty e poi Montag. Alle sue spalle le pareti erano inondate di fuochi d'artificio verdi, gialli e arancione, che scoppiettavano ed esplodevano in un musica composta quasi completamente di tamburi, tam-tam e piatti. Le labbra della donna si muovevano, dato che ella stava dicendo qualche cosa, ma la musica non faceva intendere nulla.
Beatty battè la pipa nel palmo della mano rosea, osservò la cenere come se fosse un simbolo da studiarsi per diagnosticarne un significato riposto. «Devi ricordarti che la nostra civiltà è così vasta che non possiamo permettere alle nostre minoranze di essere in uno stato di turbamento e agitazione. Domandatelo anche tu: che cosa ci preme, in questo paese, avanti e soprattutto? Gli esseri umani vogliono la felicità, non è vero? Non è quello che sentiamo dire da quando siamo al mondo? Voglio un po' di felicità, dice la gente. Ebbene, non l'hanno forse? Non li teniamo in continuo movimento, non diamo loro ininterrottamente svago? Non è per questo che in fondo viviamo? per il piacere e i più svariati titillamenti? E tu non potrai negare che la nostra forma di civiltà non ne abbia in abbondanza, di titillamenti...» «Non lo nego affatto».
Montag potè leggere dal movimento delle labbra quello che Mildred gli stava dicendo di sulla soglia; ma cercò di non guardarle la bocca, onde anche Beatty non avesse a voltarsi e leggere a sua volta quello che le labbra della donna dicevano. «La gente di colore non ama Little Black Sambo. Diamolo alle fiamme. I bianchi si sentono a disagio nei riguardi della Capanna dello Zio Tom. Diamo anche quello alle fiamme. Qualcuno ha scritto un libro sul tabacco e il cancro dei polmoni? I fabbricanti e i fumatori di sigarette piangono? Alle fiamme il libro! Serenità, Montag. Pace, Montag. Le tue battaglie combattile in sordina. Meglio ancora, buttale nel forno crematorio. I funerali sono dolorosi e pagani? Annulliamo anche i riti funebri. Cinque minuti dopo la sua morte, un individuo è già a bordo d'uno degli elicotteri per il servizio rapido di trasporto delle salme ai crematoi di tutta la nazione. Dieci minuti dopo la sua morte, lo stesso individuo non è che un granello di polvere nera, un frammento di fuliggine. E non stiamo a perderci in chiacchiere sugli uomini la cui .fama va eternata nei servizi funebri. Non ci pensiamo nemmeno! Bruciamo tutto, bruciamo ogni cosa! Il fuoco è luce e soprattutto è purificazione!»
I fuochi d'artificio si spensero nel salotto alle spalle di Mildred. Nello stesso tempo, ella aveva cessato di parlare: miracolosa coincidenza. Montag trattenne il fiato.
Fahrenheit 451, p. 88 - 93 (Trad. di Giorgio Monicelli)
Ray Bradbury
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