Noi siamo come nani seduti sulle spalle dei giganti. Vediamo quindi un numero di cose maggiore degli antichi, e più lontane. E non già perché la nostra vista sia più acuta, o la nostra statura più alta, bensì perché essi ci sostengono a mezz'aria e ci innalzano di tutta la loro gigantesca altezza.
Citato da Giovanni di Salisbury nel "Metalogicon"
Bernardo di Chartres, filosofo e grammatico (+ 1124 - 1130)
I giganti sono i grandi del passato, gli avvenimenti, i popoli, la storia intesa come punto di osservazione e prospettiva privilegiata, che consente la visione del cammino, o meglio dei molti cammini di provenienza e permette di dare un senso al presente e di guardare ad un futuro più comprensibile, perché non estraneo ma intessuto di minuti frammenti di memoria.
RispondiEliminaNoi piccoli uomini moderni, salendo sulle spalle dei giganti, uniamo la nostra alla loro altezza, elevandoci oltre le nebbie che rendono a volte difficile superare con lo sguardo il limitato recinto della nostra esistenza.
Le spalle dei giganti sono un luogo di vedetta per spiriti elevati, luogo in cui esperienza, memoria e potenzialità del futuro si incontrano.
Il filosofo e grammatico Bernardo di Chartres vide la prima globalizzazione, l'espansione dello sfondo in cui quotidianamente si vive, l'avvento della complessità, il passaggio dell'uomo dalla sua enormità alla sua infinita minuzia. Vide i nostri corpi piccoli, ristretti e rimpiccioliti di fronte alla loro storia. I nani che diventavano giganti.
RispondiEliminaIn realtà Newton lo disse per farsi beffe di Hooke, che aveva intralciato la pubblicazione dei principia.
RispondiEliminaPs Hooke era molto molto basso
"Io sono salito sulle spalle dei giganti, per poter vedere più lontano di tutti...."
RispondiEliminaIsaac Newton