lunedì 5 febbraio 2018

Una falsa carità


Esiste una falsa carità, fatta d’indulgenza colpevole, di debolezza, come la dolcezza riprovevole di quelli che non urtano alcuno perché hanno paura di tutti. V’è anche una pretesa carità, fatta di sentimentalismo umanitario che cerca di farsi approvare da quella vera, e che spesso contamina con il suo contatto.
Uno dei principali conflitti dell’ora presente è quello che sorge tra la vera e la falsa carità. Questa fa pensare ai falsi messia di cui parla il Vangelo; essi sono assai più pericolosi quando si occultano che quando si levano la maschera e si fanno conoscere per veri nemici della Chiesa. Optimi corruptio pessima, la peggiore corruzione è quella che intacca in noi ciò che v’è di migliore, la più elevata delle virtù teologiche. Il bene apparente che attira il peccatore è difatti tento più pericoloso quanto più è elevato il bene di cui è un simulacro. Tale è l’ideale dei pancristiani i quali cercano l’unione delle chiese a detrimento della fede che una tale unione suppone.
Se dunque per stoltezza o per viltà più o meno cosciente, quelli che dovrebbero rappresentare la vera carità approvano qua e là quello che contiene la falsa, ne può risultare un male incalcolabile, più grande talvolta di quello che farebbero dei persecutori dichiarati, coi quali è manifesto che non possiamo più avere niente in comune.

Le tre età della vita interiore, Torino 1949, I, p. 180

Réginald Garrigou-Lagrange (1877 – 1964), teologo domenicano francese

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