lunedì 10 novembre 2014

Per ogni fine c'è un nuovo inizio


È una follia odiare tutte le rose perché una spina ti ha punto, abbandonare tutti i sogni perché uno di loro non si è realizzato, rinunciare a tutti i tentativi perché uno è fallito. È una follia condannare tutte le amicizie perché una ti ha tradito, non credere in nessun amore solo perché uno di loro è stato infedele, buttate via tutte le possibilità di essere felici solo perché qualcosa non è andato per il verso giusto. Ci sarà sempre un'altra opportunità, un'altra amicizia, un altro amore, una nuova forza. Per ogni fine c'è un nuovo inizio.
(Il piccolo principe)
Antoine de Saint-Exupéry ( 1900 –  1944), scrittore e aviatore francese

domenica 26 ottobre 2014

Resurrezione

Il concetto di trasformazione sociale o personale, ci costringe a definire nuovamente il significato di resurrezione, senza alcun riferimento alle implicazioni teologiche che ha nel Cristianesimo.
La resurrezione nel suo nuovo significato - per il quale quello cristiano sarebbe una delle possibili espressioni simboliche - non è la creazione di un’altra realtà dopo la realtà di questa vita, ma la trasformazione di questa realtà in direzione di una vita più piena. L’uomo e la società risorgono continuamente nell'atto della speranza e della fede nel qui e nell'ora. Ogni atto di amore, di consapevolezza, di compassione è resurrezione; ogni atto di indolenza, di avidità, di egoismo è morte.
In ogni istante l’esistenza ci mette di fronte ad alternative di resurrezione o di morte, e in ogni istante noi diamo una risposta. Questa risposta non consiste in ciò che diciamo o pensiamo, ma in ciò che siamo, nel nostro modo di agire, nella direzione verso cui ci muoviamo.
[ La rivoluzione della speranza ]
Erich Fromm (1900 – 1980), psicoanalista e sociologo tedesco

domenica 19 ottobre 2014

Tu ci sei necessario


O Cristo, nostro unico mediatore, Tu ci sei necessario:
per vivere in Comunione con Dio Padre;
per diventare con te, che sei Figlio unico e Signore nostro, suoi figli adottivi;
per essere rigenerati nello Spirito Santo.

Tu ci sei necessario,
o solo vero maestro delle verità recondite e indispensabili della vita,
per conoscere il nostro essere e il nostro destino, la via per conseguirlo.

Tu ci sei necessario, o Redentore nostro,
per scoprire la nostra miseria e per guarirla;
per avere il concetto del bene e del male e la speranza della santità;
per deplorare i nostri peccati e per averne il perdono.

Tu ci sei necessario, o fratello primogenito del genere umano,
per ritrovare le ragioni vere della fraternità fra gli uomini,
i fondamenti della giustizia, i tesori della carità, il bene sommo della pace.

Tu ci sei necessario, o grande paziente dei nostri dolori,
per conoscere il senso della sofferenza
e per dare ad essa un valore di espiazione e di redenzione.

Tu ci sei necessario, o vincitore della morte,
per liberarci dalla disperazione e dalla negazione,
e per avere certezze che non tradiscono in eterno.

Tu ci sei necessario, o Cristo, o Signore, o Dio-con-noi,
per imparare l'amore vero e camminare nella gioia e nella forza della tua carità,
lungo il cammino della nostra vita faticosa,
fino all'incontro finale con Te amato, con Te atteso,
con Te benedetto nei secoli.
Lettera pastorale alla Diocesi di Milano, 1955
Beato Paolo VI - Giovan Battista Montini (1897 - 1978), papa

giovedì 7 agosto 2014

Aforismi Giustizia

Remota itaque iustitia quid sunt regna nisi magna latrocinia? / Negata la giustizia, che cosa sarebbero gli stati se non grandi bande di ladri?" (Sant'Agostino, De civitate Dei, 4,4)
Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai delinquenti, ma per l'inerzia
dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare. (Albert Einstein)

Come si sente un avvocato che la sera torna a casa e sa di aver fatto vincere una causa al suo cliente che aveva colpa? Che paese e che futuro consegna ai suoi figli, alle persone care, quell'avvocato? (Alexandre Cuissardes)

Piove sul giusto e piove anche sull'ingiusto; ma sul giusto di più, perché l'ingiusto gli ruba l'ombrello. (Charles Bowen)

Non si pesano sulla stessa bilancia le offese che si arrecano e quelle che si subiscono. (Esopo)

Chi vuol rimproverare gli altri, deve anzitutto viver bene lui e rigar dritto, e poi insegnare a far altrettanto. (Esopo)



Se sei nel giusto hai già la benedizione di Dio, se sei nell'errore la mia benedizione non servirà a niente. Se è la forza che determina il diritto, allora non c'è posto per l'amore in questo mondo.
Padre Gabriel (Jeremy Irons) dal film "Mission" di Roland Joffé

Guai a quelli che chiamano bene il male e male il bene. (Bibbia, Isaia 5,20)

Quando punti il dito per giudicare qualcuno, guarda la tua mano: altre tre dita sono puntate verso di te. (Proverbio cinese)

Gli uomini in universale giudicano più agli occhi che alle mani, perché tocca a vedere a ciascuno, a sentire a' pochi. Ognuno vede quel che tu pari; pochi sentono quel che tu sei. (Niccolò Machiavelli)

L’ingiustizia in un luogo qualsiasi è una minaccia alla giustizia ovunque. Ci troviamo in una rete di reciprocità dalla quale non possiamo fuggire, legati in un unico destino. Quel che accade a qualcuno direttamente, colpisce tutti indirettamente.
Injustice anywhere is a threat to justice everywhere. We are caught in an inescapable network of mutuality, tied in a single garment of destiny. Whatever affects one directly, affects all indirectly. (Martin Luther King, Lettera dal carcere di Birmingham - Alabama, 16 Aprile 1963)

La giustizia può essere cieca; ma che olfatto! Riconosce le classi sociali a chilometri di distanza. (Millor Fernandes)

La vera integrità è fare la cosa giusta sapendo che nessuno si accorgerà se l'avrai fatta oppure no. (Oprah Winfrey)

È facile essere buoni. Difficile è essere giusti. (Victor Hugo)

Il vero giusto è colui che si sente sempre a metà colpevole dei misfatti di tutti. (Khalil Gibran)

Le leggi sono come le tele di ragno, in cui solo i deboli restano inviluppati, mentre i potenti le
spezzano e se ne liberano. (Anacarsi)

Il giusto è giusto, anche se tutti gli sono contrari; è lo sbagliato è sbagliato, anche se tutti sono per
esso. (William Penn)

lo amo la notte, perché di notte tutti i colori sono uguali ed io sono uguale agli altri. (Bob Marley)

mercoledì 6 agosto 2014

Uguaglianza ed equità


“Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali.”
(Lettere a una professoressa)

Don Lorenzo Milani  (1923 – 1967) presbitero, insegnante, scrittore ed educatore italiano

martedì 3 giugno 2014

Aforismi Tempo

Ho chiesto al tempo: "qual è la soluzione?"
Mi ha risposto: "lasciami passare!"

L'uomo misura il tempo. Il tempo misura l'uomo.

Bello non è il tempo più lungo ma quello più intenso.

Il tempo risponde alle tue domande, 
oppure fa in modo che non ti interessino più le risposte.

Tempora mutantur et nos mutamur in illi / I tempi cambiano e noi cambiamo con loro. [ Il periodo storico in cui ciascuno vive, ne influenza la formazione e l'evoluzione ]

Che cos'è il tempo? Se non me lo chiedi lo so; ma se invece mi chiedi che cosa sia il tempo, non so rispondere. (Sant'Agostino)

Non aspettate 'l tempo
perocchè 'l tempo non aspetta voi. (Santa Caterina da Siena)

Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice ne la miseria (Non c'è dolore più grande che ricordare il tempo felice quando si è miseri). (Dante, Divina Commedia, Inferno 5, 123)

Nella modalità dell’avere, il tempo diviene il nostro dominatore. Nella modalità dell’essere, il tempo è detronizzato, cessa di essere l’idolo che governa la nostra vita. Nella società industriale, il tempo domina sovrano. (Erich Fromm, Avere o essere?)

Nell'Apocalisse l’angelo giura che il tempo non esisterà più. È molto giusto, preciso, esatto. Quando tutto l’uomo raggiungerà la felicità, il tempo non esisterà più, perché non ce ne sarà più bisogno. È un’idea giustissima. Dove lo nasconderanno? Non lo nasconderanno in nessun posto. Il tempo non è un oggetto, è un’idea. Si spegnerà nella mente. (Fëdor Dostoevskij, I demoni)

Il tempo non si ferma ad ammirare la gloria: se ne serve e passa oltre. (François-René de Chateaubriand)

Tempus tantum nostrum est / Il tempo è l’unica cosa che abbiamo. (Lucio Anneo Seneca)

Dum loquimur fugerit invida aetas: carpe diem, quam minimum credula postero / Mentre parliamo il tempo è già in fuga, come se provasse invidia di noi. Quindi cogli l’attimo sperando il meno possibile nel domani. (Quinto Orazio Flacco)

Ci dissi lu surci a la nuci: Dammi tempu ca ti perciu! Rispunni la nuci a lu surci: 'chiu tempu passa e 'chiù dura mi fazzu! / Disse il topo alla noce: dammi tempo che prima o poi riuscirò ad aprirti! Rispose la noce al topo: più tempo passa e più dura mi faccio! (Proverbio siciliano) 

Il tempo galoppa, la vita sfugge tra le nostre mani. Ma può sfuggire come sabbia o come semente. (Tommaso Merton)

Omnia fert aetas, animum quoque / Il tempo porta via tutto, anche la memoria. (Virgilio, Bucoliche, Egloga IX, 51)

Il tempo


Per scoprire il valore di un anno, chiedi a uno studente che e' stato bocciato all'esame finale.
Per scoprire il valore di un mese, chiedi a una madre che ha messo al mondo un bambino troppo presto.
Per scoprire il valore di una settimana, chiedi all'editore di una rivista settimanale.
Per scoprire il valore di un'ora, chiedi agli innamorati che stanno aspettando di vedersi.
Per scoprire il valore di un minuto, chiedi a qualcuno che ha appena perso il treno, il bus o l'aereo.
Per scoprire il valore di un secondo, chiedi a qualcuno che è sopravvissuto a un incidente.
Per scoprire il valore di un millisecondo, chiedi ad un atleta che alle Olimpiadi ha vinto la medaglia d'argento.
Il tempo non aspetta nessuno.
Raccogli ogni momento che ti rimane, perché ha un grande valore. Condividilo con una persona speciale e diventerà ancora più importante.

(anonimo)

lunedì 24 marzo 2014

La preghiera delle cinque dita


Il pollice è il dito più vicino a te. 
Così inizia a pregare per chi ti è più vicino. Sono le persone che più facilmente tornano nei nostri ricordi. Pregare per le persone a noi care è “un dolce obbligo”.

Il dito seguente è l’indice. 
Prega per chi insegna, educa e medica, quindi per maestri, professori, medici e sacerdoti. Questi hanno bisogno di sostegno e saggezza affinchè possano indicare la via giusta agli altri. Non dimenticarli mai nelle tue preghiere.

Il dito seguente è il più alto. 
Ci fa ricordare i nostri governatori. Prega per il presidente, per i parlamentari, per gli imprenditori e per i dirigenti. Sono loro che dirigono il destino della nostra patria e che guidano l’opinione pubblica. Hanno bisogno della guida di Dio.

Il quarto dito è il dito anulare. 
Nonostante possa sorprendere i più, è questo il nostro dito più debole, e qualunque insegnante di pianoforte lo può confermare. Bisogna ricordarsi di pregare per i più deboli, per coloro che hanno tanti problemi da affrontare o che sono affaticati dalle malattie. Hanno bisogno delle tue preghiere di giorno e di notte. Non saranno mai troppe le preghiere per queste persone. Inoltre ci invita a pregare per i matrimoni.

E per ultimo c’è il nostro dito mignolo, 
il più piccolo tra tutte le dita, piccolo come bisogna sentirsi di fronte a Dio e agli altri. Come dice la Bibbia “gli ultimi saranno i primi”. Il mignolo ti ricorda che devi pregare per te stesso. Solo quando avrai pregato per gli altri quattro gruppi, potrai vedere nella giusta ottica i tuoi bisogni e pregare meglio per te.

Papa Francesco (Jorge Mario Bergoglio)

domenica 9 marzo 2014

Il giusto governo

Giusto è il governo che tende al bene della collettività, ingiusto quello che si volge all’esclusivo interesse dei governanti…

“Perciò si pretende che le magistrature politiche, nelle costituzioni fondate sull'uguaglianza dei cittadini, vengano esercitate a turno. Un tempo naturalmente chi aveva esercitato il pubblico potere pensava che un altro si sarebbe occupato del suo interesse, così come prima lui si era occupato di quello dell'altro. Ma ora i titolari dei pubblici uffici, per i vantaggi che derivano dal trattare gli interessi pubblici e dall’esercizio del potere, desiderano restare in carica senza interruzione (…) e forse solo questa virtù delle cariche potrebbe spiegare l'ardore con cui si dà ad esse la caccia. È evidente pertanto che tutte le costituzioni che hanno di mira l'interesse comune sono costituzioni rette in quanto conformi all'assoluta giustizia, mentre quelle che hanno di mira l'interesse dei governanti sono errate e costituiscono delle degenerazioni rispetto alle costituzioni rette: infatti sono dispotiche, mentre la città è una comunità di liberi”.

Aristotele (383 - 322 a.C),  Politica 6, i279

Amare costa


Costa dire: "Hai ragione".
Costa dire: "Perdonami".
ed anche dire: "Ti perdono" costa.

Costa la confidenza,
costa la pazienza.
Costa fare una cosa
che non hai voglia di fare
ma che lui o lei vuole.
Costa cercare di capire.
Costa tenere il silenzio.

La fedeltà costa
e sorridere al cattivo umore
e trattenere le lacrime che fanno soffrire.

A volte costa impuntarsi,
a volte cedere.
Costa dover dire: "É colpa mia".

Costa confidarsi
e ricevere confidenze.
Costa sopportare i difetti,
costa cancellare le piccole ombre,
costa condividere i dolori.

Costa la lontananza
e costano i distacchi.
Costano le nubi passeggere.
Costa avere opinioni differenti,
costa dir sempre di "sì".

Eppure a questo prezzo si genera
e si conserva l'amore.
Gli spiccioli non servono.
Ci vuole un legno pesante
come la Croce.

(anonimo)

lunedì 10 febbraio 2014

Adolescenti, gamberi e aragoste


Quando i gamberi perdono il guscio, per prima cosa perdono quello vecchio restando senza difesa durante il tempo necessario per fabbricarne uno nuovo. Ed è proprio in questo periodo che sono esposti a un grave pericolo. Per gli adolescenti è un po’ la stessa cosa. E fabbricarsi un nuovo guscio costa tante lacrime e tante fatiche che è un po’ come se lo si “trasudasse”.

Nei paraggi di un gambero indifeso c’è sempre un congro in agguato, pronto a divorarlo. L’adolescenza è il dramma del gambero! Il nostro congro è tutto quanto ci minaccia, dentro e fuori di noi e a cui spesso non pensiamo.

Il congro è forse il bambino che siamo stati, che non vuole uscire di scena e che ha paura di perdere la protezione dei genitori. Ci trattiene nell’infanzia a impedisce di nascere all’adulto che saremo. Il congro in noi è anche quel bambino collerico che crede che si diventi adulti litigando con gli adulti (…).

L’adolescenza è anche un movimento ricco di forza, di promesse e di vita: uno sbocciare. Questa forza è molto importante, è l’energia stessa di questa trasformazione. Come germogli che spuntano dalla terra, si ha bisogno di uscire. Forse per questo la parola “uscire” è così importante. Uscire è abbandonare il vecchio bozzolo ormai divenuto soffocante, è anche avere un legame d’amore. E’ un termine chiave che traduce bene il grande movimento che ci coinvolge. In un gruppo ci si sente bene, si hanno gli stessi riferimenti, un linguaggio codificato che permette di non utilizzare quello degli adulti (…).

Nessun adolescente è senza problemi, senza sofferenza; forse è il periodo più ricco di dolore della vita, ma anche quello delle gioie più intense. Il guaio  che si desidera fuggire tutto ciò che si presenta difficile. Fuggire fuori da sé gettandosi in avventure dubbie o pericolose, trascinanti da persone che conoscono la fragilità degli adolescenti. Fuggire dentro di sé, chiudersi dentro un guscio fasullo.

L’adolescenza è sempre difficile ma, se i genitori e i figli hanno fiducia nella vita, tutta va sempre a posto.

da: F. Dolto, I problemi degli adolescenti, Milano, Ed. Longanesi, 1991

Per capire la fragilità e la vulnerabilità dell’adolescente ricorriamo all’immagine dei gamberi e delle aragoste che perdono il loro guscio: essi si nascondono sotto le rocce fino a quando non hanno secreto un nuovo rivestimento che li difenda. Ma se durante il periodo in cui sono vulnerabili verranno colpiti le ferite rimarranno visibili per sempre, il loro involucro coprirà le cicatrici ma non le cancellerà… E’ un’età vulnerabile, ma anche meravigliosa perché il ragazzo reagisce anche a tutto ciò che viene fatto di positivo per lui. Ma gli adolescenti non lo manifestano immediatamente… Nel momento della muta, l’adolescente ammutolisce non appena deve parlare di ciò che prova, perché le parole cambiano completamente senso. Il bambino in età edipica affabula e racconta con la poesia delle parole e con la metafora del disegno… L’adolescente con il suo silenzio crede di aver detto molto…
da: Adolescenza
Françoise Dolto (1908 – 1988), psicoanalista francese

venerdì 31 gennaio 2014

Aforismi Gioia


Nutre la mente ciò che rallegra (Sant'Agostino)

La gioia è una forma d'amore. (Papa Benedetto XVI) 

«Il motivo principale per cui la gente se ne va dai paesini di provincia - diceva sempre Rant - è perché così poi può sognare di tornarci. E il motivo per cui ci resta è per sognare di andarsene». Con questo Rant voleva dire che nessuno è felice, da nessuna parte. (Chuck Palahniuk, Rabbia)

La santità consiste nello stare molto allegri. (San Domenico Savio)

Fratelli, state allegri, ridete pure, scherzate finché volete, ma non fate peccato! (San Filippo Neri)

La tristezza è del diavolo. Non siate mai uomini e donne tristi! (Papa Francesco)

Un santo triste è un tristo santo. (San Francesco di Sales)

Che cos’è dunque la felicità? e se la felicità non esiste, che cos’è dunque la vita? (Giacomo Leopardi)

Il demonio ha paura della gente allegra. (San Giovanni Bosco)

«Quando ero piccolo, ricordo che mio padre mi diceva che cosa servisse a un uomo per essere felice secondo lui [...] Cose semplici in realtà: una moglie che lo amasse, un lavoro onesto, amici e vicini che gli volessero bene e lo rispettassero e, per un certo tempo, senza neppure rendermene conto, io ho avuto tutto questo... ero un uomo felice» (Hank nel film "Soldi sporchi", 1998)

Ridere ci avvicina di più alla grazia di Dio. (Karl Barth)

Voglio veder ridere. Un cristiano non ha alcun motivo per essere triste e ne ha tanti per essere contento. (Sant'Ignazio di Loyola)

Il segreto della felicità non è far sempre ciò che si vuole, ma voler sempre ciò che si fa. (Lev Tolstoj)

La felicità è come un treno senza orario: ne passa uno ogni tanto. Non puoi prevederne l'arrivo, né sapere quando ripartirà. Il tuo compito è andare in stazione. (Paolo Crepet)

La tristezza chiude le porte del paradiso, la preghiera le apre, la gioia le abbatte. (Papa Pio XII)

La gioia è il segno infallibile della presenza di Dio. (Pierre Teilhard de Chardin)

Fuggi la tristezza perchè questa entra nei cuori che sono attaccati alle cose del mondo. (San Pio da Pietralcina)

Il cuore del giusto è come un festino continuo. (Proverbi 15, 15)

Un sorriso fa fare il doppio della strada di un brontolio. Un colpetto sulla spalla è uno stimolo più efficace di una puntura di spillo. (Robert Baden-Powell)


Per essere felici bisogna eliminare due cose: il timore di un male futuro e il ricordo di un male passato; questo non ci riguarda più, quello non ci riguarda ancora. (Seneca)

Non credere che si possa diventare felici procurando l'infelicità altrui. (Seneca)

La gioia è causata dall'amore. (San Tommaso d’Aquino)

mercoledì 8 gennaio 2014

Una piccola chiave d'oro


Il mio penare è una chiavina d'oro...
piccola, ma che m'apre un gran tesoro.
E' croce, ma è la croce di Gesù:
quando l'abbraccio non la sento più.

Non ho contato i giorni del dolore,
so che Gesù li ha scritti tutti nel suo cuore.
Vivo momento per momento, e allora
il giorno passa come fosse un'ora.

Mi han detto che, guardata dal di là,
la vita tutta un attimo parrà.
Passa la vita, vigilia di festa...
muore la morte... il Paradiso resta.

Due stille ancora dell'amaro pianto,
e di vittoria poi l'eterno canto.

Giovanni Bigazzi (1877 - 1938), prete gesuita italiano

sabato 4 gennaio 2014

La vita è come l'eco...


"Un bambino e suo padre passeggiavano tra le montagne... 
All'improvviso il bambino inciampò, cadde e, facendosi male, urlò :"AAAhhhhhhhhhhh!!!"
Con suo gran stupore il piccolo sentì una voce venire dalle montagne che ripeteva :
"AAAhhhhhhhhhhh!!!"

Con curiosità, egli chiese: "Chi sei tu?"
E ricevette la risposta: "Chi sei tu?"
Dopo il bambino urlò: "Io ti sento! Chi sei?"
E la voce rispose: "Io ti sento! Chi sei?"

Infuriato da quella risposta egli urlò: "Codardo"
E ricevette la risposta: "Codardo!"

Allora il bimbo guardò suo padre e gli chiese: "Papà, che succede?"
Il padre gli sorrise e rispose:"Figlio mio, ora stai attento:"

E dopo l'uomo gridò: "Tu sei un campione!"
La voce rispose: "Tu sei un campione!"
Il figlio era sorpreso ma non capiva.

Allora il padre gli spiegò: "La gente chiama questo fenomeno ECO ma in realtà è VITA.
La vita, come un'eco, ti restituisce quello che tu dici o fai.
La vita non è altro che il riflesso delle nostre azioni.

Se tu desideri più amore nel mondo, devi creare più amore nel tuo cuore;

Se vuoi che la gente ti rispetti, devi tu rispettare gli altri per primo.

Questo principio va applicato in ogni cosa, in ogni aspetto della vita; la vita ti restituisce ciò che tu hai dato ad essa.

La nostra Vita non è un insieme di coincidenze, è lo specchio di noi stessi!