domenica 21 marzo 2010

Marionetta di pezza

Se per un istante Dio dimenticasse
che sono una marionetta di pezza
e mi regalasse un brandello di vita,
probabilmente non direi tutto ciò che penso,
però in definitiva penserei tutto quello che dico.
Darei valore alle cose, non per quel che valgono,
bensì per quello che significano.
Dormirei poco, sognerei di più,
comprendo che per ogni minuto che chiudiamo gli occhi,
perdiamo sessanta secondi di luce.
Avanzerei quando gli altri si fermano, sarei desto
quando gli altri dormono.
Ascolterei quando gli altri parlano,
e come gusterei un buon gelato al cioccolato!
Se Dio mi donasse un poco di vita,
vestirei in modo semplice,
mi stenderei al sole, lasciando scoperto,
non soltanto il mio corpo ma la mia anima.
Mio Dio, se io avessi un cuore,
scriverei il mio odio sul ghiaccio,
e aspetterei il sorgere del sole.
Dipingerei con un sogno di Van Gogh
sulle stelle un poema di Benedetti,
e una canzone di Serrat sarebbe la serenata
che offrirei alla luna.
Innaffierei con le mie lacrime le rose
per sentire il dolore delle loro spine,
e l’incarnato bacio dei suoi petali...
Mio Dio, se io avessi un pezzetto di vita...
Non lascerei passare un solo giorno
senza dire alle persone che amo, che le amo.
Convincerei ogni donna o uomo
che sono i miei preferiti
e vivrei innamorato dell’amore.
Agli uomini proverei
quanto sbagliano quando pensano
che smettono di innamorarsi quando invecchiano,
senza sapere che invecchiano
quando smettono di innamorarsi!.
A un bambino darei le ali,
però lascerei che imparasse da solo a volare.
Ai vecchi insegnerei
che la morte non arriva con la vecchiaia
ma con la perdita degli affetti.
Tante cose ho imparato da voi,
gli uomini...
Ho imparato che il mondo intero
vuol vivere sulla cima della montagna,
senza sapere che la vera felicità
sta nel modo di salire la china.
Ho imparato che quando un bimbo appena nato
stringe col suo piccolo pugno,
per la prima volta, il dito di suo padre,
lo mantiene afferrato per sempre.
Ho imparato che un uomo
ha il diritto di guardare un altro dall’alto,
solo quando deve aiutarlo ad alzarsi.
Sono tante le cose
che ho potuto imparare da voi,
però realmente non serviranno a molto,
perché quando mi metteranno
dentro quella cassa,
infelicemente sarò morto.

Gabriel Garcia Marquez, scrittore e giornalista colombiano, Premio Nobel per la letteratura

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