giovedì 11 marzo 2010

Io studierò, io lavorerò...

— Ma io non voglio fare né arti né mestieri...
— Perché?
— Perché a lavorare mi par fatica.
— Ragazzo mio, — disse la Fata — quelli che dicono cosí, finiscono quasi sempre o in carcere o allo spedale. L’uomo, per tua regola, nasca ricco o povero, è obbligato in questo mondo a far qualcosa, a occuparsi, a lavorare. Guai a lasciarsi prendere dall’ozio! L’ozio è una bruttissima malattia e bisogna guarirla subito, fin da bambini: se no, quando siamo grandi, non si guarisce piú.
Queste parole toccarono l’animo di Pinocchio, il quale rialzando vivacemente la testa, disse alla Fata:
— Io studierò, io lavorerò, io farò tutto quello che mi dirai, perché, insomma, la vita del burattino mi è venuta a noia, e voglio diventare un ragazzo a tutti i costi. Me l’hai promesso, non è vero?
— Te l’ho promesso, e ora dipende da te.

Pinocchio, cap. 25

Carlo Collodi [Carlo Lorenzini] (1826 – 1890), scrittore e giornalista italiano

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