Alla madre
Forse, infranto il mistero, nel chiarore
del mio ricordo un’ombra apparirai,
un nonnulla vestito di dolore.
Tu, non diversa, tu come non mai:
solo il paesaggio muterà colore.
In un nembo di cenere e di sole
identica, ma prossima al candore
del cielo passerai senza parole.
Io ti vedrò sussistere nel vago
degli sguardi serali, nel ritardo
dei fuochi che si spengono in un ago
di luce rossa a cui trema lo sguardo.
Mario Luzi (1914 – 2005), poeta, drammaturgo, critico letterario, traduttore e critico cinematografico italiano
Tu la cercherai
Da oggi tu la cercherai salendo le scale,
con il tuo olfatto teso a distinguere i suoi odori
o con l’udito pronto a cogliere il suo richiamo.
La cercherai nello sguardo dimesso di tuo padre.
La cercherai nell’acqua che bolle mentre preparava il pranzo.
La cercherai quando un bottone abbandonerà la tua camicia o quando la piega dei pantaloni non ti convincerà.
La cercherai nel bagno o nella sua stanza dove a volte si attardava.
La cercherai nel guardare un bambino avvinghiato al collo della mamma.
La cercherai nell’odorosa emanazione inconfondibile di uno dei suoi cassetti.
La cercherai sfiorando la pelle di una qualsiasi mano che non è più la sua.
La cercherai dietro l’anta dell’armadio dove metteva ordine.
La cercherai subito dopo che la macchina del caffè avrà effuso il suo aroma per casa.
La cercherai nel fresco della biancheria pulita che ti preparava.
La cercherai quando sentirai un canto o un suono a lei cari.
La cercherai aprendo il suo frigorifero o il cassetto dei nostri medicinali.
La cercherai nei richiami alle disattenzioni di tuo padre.
La cercherai nelle vigilie e nelle feste.
La cercherai nelle trascurabili manie che a te non piacevano.
La cercherai mentre caricava la lavatrice o faceva ordine starnutendo nel ripostiglio.
La cercherai nella nostalgia di quella breve o lunga vacanza.
La cercherai di notte prima di affidarti al sonno o al mattino quando vorresti il suo sorriso.
La cercherai sperando di sorprenderla in un angolo nascosto di casa.
La cercherai nel gusto dei dolci a lei congeniali o nell’effluvio del borotalco con cui da bambino ti cospargeva.
La cercherai nelle pause e nei vuoti della vita.
La cercherai perfino in quei rimproveri non accetti, ma fisiologici nel cuore di una madre premurosa.
La cercherai nei visi simili al suo o negli occhi di chi ami.
La cercherai negli spazi ora per sempre vuoti.
La cercherai quando vedrai nascere la vita o in ogni tramonto.
La cercherai nei momenti fatali o nell’attimo finale.
La cercherai ovunque la mente vorrà o il cuore busserà.
Ma non la troverai.
È ormai dentro di te.
E di lì non si staccherà. Mai.
Perché una mamma non abbandona mai il figlio. Lo abita dovunque lui si trovi.
Gaetano Lo Russo
La parola più importante
E sarai madre anche quando non ci sarai più,
perché tutte le volte che tuo figlio starà male dirà sempre: "mamma mia aiutami";
perché tutte le volte che sarà felice dirà: "mamma mia che bello";
perché mamma sarà sempre la prima parola
che un uomo pronuncia quando nasce e quando muore.
Buona festa della mamma a tutte le mamme del mondo.
Buona festa a te, madre mia,
che dal cielo continuerai a sorridermi
tutte le volte che pronuncerò
la parola più importante per ogni figlio della terra: UE MA'
Francesco Sternativo
Quando avrai perso tua Madre
Quando avrai perso tua Madre, non ci sarà nessuna persona che si preoccuperà di te allo stesso modo in cui lo faceva lei.
Quando perderai tua Madre, il tuo mondo cambierà.
Ti sveglierai una mattina col mal di gola, proverai a dirlo a qualche caro, ma non ci baderanno molto. Se non prenderai un'aspirina e non metterai una sciarpa, non passerà, e dovrai pensarci tu, anche se già prima ci pensavi tu, ma lei non sarà li a chiederti due volte al giorno se è passato, a nessuno interesserà realmente il tuo mal di gola, perché è un semplice mal di gola.
Ti sveglierai una mattina nervoso, con un carattere impossibile, ma se risponderai male a qualcuno, poi dovrai chiedere scusa, perché è così che funziona, mentre lei ti avrebbe capito e ti avrebbe detto che ti voleva bene anche col tuo caratteraccio, ma gli altri no.
Prenderai degli aerei, e ogni volta, appena atterrato, penserai di chiamarla per dirglielo, perché una mamma che sa che suo figlio è in aereo, aspetta che atterri, per poter tornare a respirare normalmente.
Se non sarai laureato, sposato e genitore, metà della gioia che proverai in quel momento, sarà oscurata dell'amarezza di non poter condividere con lei quel risultato.
Sarà strano stare seduto a tavola a Natale e renderti conto che nessuno guarderà nel tuo piatto per vedere se stai mangiando con appetito e nessuno guarderà nel tuoi occhi per capire se sei turbato o sereno.
Con questa lettera non voglio intendere che non ti amerà nessuno o che sarai una persona sola, assolutamente.
Voglio semplicemente intendere che nessuno ti amerà come si ama se stessi, più di se stessi.
Finché puoi, chiedile tante cose di quando eri piccolo, perché poi nessuno potrà raccontartele più, lei invece sa tutto di te.
La sentirai vicina nei momenti più impensati, sentirai la sua voce negli attimi della quotidianità, che ti spiega come fare una determinata cosa, ma soprattutto la sentirai quando starai male e sarà il tuo conforto.
Miriam Messina
L’amore per una madre
Chissà quando è più forte,
l’amore per una madre.
Forse da piccoli,
quando la vediamo perfetta.
O da adolescenti,
quando la vediamo tutta sbagliata.
O da grandi,
quando la vediamo finalmente umana.
Oppure quando non c’é più
e scopriamo sulla pelle che,
anche in modo impacciato,
ridondante o silente,
era la sola persona
disposta a cederci tutto.
Gabriela Pannia
piangere come lei.
e puoi percorrere la sua impronta.
che hai sempre criticato.
le preoccupazioni, le paure.
a vegliare, a guardare.
E ringrazi i suoi sforzi, i suoi sacrifici, il suo tempo.
ma lei sarà sempre dentro di noi.