“È difficile dirlo. Cercherò di
spiegarmi. Ma è strano che debba esser io [Lara], una donna qualunque, a spiegare
a te, così intelligente, che cosa succede nella vita in genere, nella vita
russa, e perché crollano le famiglie, la mia come la tua! Ah, non si tratta
delle persone, dell’affinità o meno dei caratteri, di amore o di disamore; ma
tutto ciò che è costruito e organizzato, tutto ciò che si riferisce al costume,
ai rapporti e all'ordine umano, tutto è andato in frantumi col rivolgimento
dell'intera società e col suo riassetto. Tutto quello che apparteneva alla vita
quotidiana è stato travolto e distrutto. È rimasta soltanto la forza
primitiva, non legata alla vita d'ogni giorno, di una nuda esistenza
spirituale ormai completamente spoglia, per la quale nulla è mutato, perché in
tutti i tempi essa ha sentito freddo, ha tremato e si è protesa verso un'altra
esistenza, quella che le stava più vicino, altrettanto spoglia e sola. Tu ed io
siamo come i due primi uomini, Adamo ed Eva, i quali non avevano nulla da
coprirsi al principio del mondo: ora, alla sua fine, siamo egualmente spogli e
senza tetto. Noi due siamo l'ultimo ricordo di ciò che è stato creato al mondo
di incommensurabilmente grande nelle molte migliaia di anni intercorse fra loro
e noi. In virtù di tali prodigi scomparsi noi respiriamo e amiamo, e piangiamo,
e ci attacchiamo l'uno all'altra, stringendoci”.
Il dottor Živago, Milano, Feltrinelli ed., 1959, p. 525
Boris Leonidovič Pasternak (1890 - 1960), poeta e scrittore
russo
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