sabato 27 ottobre 2012

Siamo come Adamo ed Eva



“È difficile dirlo. Cercherò di spiegarmi. Ma è stra­no che debba esser io [Lara], una donna qualunque, a spie­gare a te, così intelligente, che cosa succede nella vita in genere, nella vita russa, e perché crollano le famiglie, la mia come la tua! Ah, non si tratta delle persone, dell’affinità o meno dei caratteri, di amore o di disamore; ma tutto ciò che è costruito e organizzato, tutto ciò che si riferisce al costume, ai rapporti e all'ordine umano, tutto è andato in frantumi col rivolgimento dell'intera società e col suo riassetto. Tutto quello che apparteneva alla vita quotidiana è stato travolto e distrutto. È rima­sta soltanto la forza primitiva, non legata alla vita d'o­gni giorno, di una nuda esistenza spirituale ormai com­pletamente spoglia, per la quale nulla è mutato, perché in tutti i tempi essa ha sentito freddo, ha tremato e si è protesa verso un'altra esistenza, quella che le stava più vicino, altrettanto spoglia e sola. Tu ed io siamo come i due primi uomini, Adamo ed Eva, i quali non avevano nulla da coprirsi al principio del mondo: ora, alla sua fine, siamo egualmente spogli e senza tetto. Noi due siamo l'ultimo ricordo di ciò che è stato creato al mondo di incommensurabilmente grande nelle molte migliaia di anni intercorse fra loro e noi. In virtù di tali prodigi scomparsi noi respiriamo e amiamo, e piangiamo, e ci attacchiamo l'uno all'altra, stringendoci”.

Il dottor Živago, Milano, Feltrinelli ed., 1959, p. 525

Boris Leonidovič Pasternak (1890 - 1960), poeta e scrittore russo

domenica 14 ottobre 2012

Quello che va in giro torna


Si chiamava Fleming ed era un povero contadino scozzese.
Un giorno, mentre stava lavorando, sentì un grido d'aiuto venire da una palude vicina.
Immediatamente, lasciò i propri attrezzi e corse alla palude. Lì, bloccato fino alla cintola nella melma nerastra, c'era un ragazzino terrorizzato che urlava e cercava di liberarsi.
Il fattore Fleming salvò il ragazzo da quella che avrebbe potuto essere una morte lenta e orribile.
Il giorno dopo una bella carrozza attraversò i miseri campi dello scozzese; ne scese un gentiluomo elegantemente vestito che si presentò come il padre del ragazzo che Fleming aveva salvato: "Vorrei ripagarvi - gli disse il gentiluomo - avete salvato la vita di mio figlio".
"Non posso accettare un pagamento per quello che ho fatto" replicò il contadino rifiutando l'offerta.
In quel momento il figlio del contadino si affacciò alla porta della loro casupola.
"É vostro figlio?" chiese il gentiluomo.
"Si" rispose il padre orgoglioso.
"Vi propongo un patto: lasciate che provveda a dargli lo stesso livello di educazione che avrà mio figlio. Se il ragazzo somiglia al padre, non c'é dubbio che diventerà un uomo di cui entrambi saremo orgogliosi".
E così accadde. Il figlio del fattore Fleming frequentò le migliori scuole dell'epoca, si laureò presso la scuola medica dell'ospedale St. Mary di Londra e diventò celebre nel mondo come sir Alexander Fleming, lo scopritore della penicillina.
Anni dopo, lo stesso figlio del gentiluomo che era stato salvato dalla palude si ammalò di polmonite. Questa volta fu la penicillina a salvare la sua vita. Il nome del gentiluomo era lord Randolph Churchill e quello di suo figlio sir Winston Churchill.
Qualcuno una volta ha detto: quello che va in giro torna.

martedì 2 ottobre 2012



Cento volte al giorno ricordo a me stesso che la mia vita interiore e esteriore sono basate sulle fatiche di altri uomini, vivi e morti, e che io devo fare il massimo sforzo per dare nella stessa misura in cui ho ricevuto.

Albert Einstein (1879 – 1955), fisico e filosofo tedesco