I pastori risposero che quella notte era nato il bambino Gesù e che stavano andando a rendergli omaggio, portandogli dei doni. La bambina avrebbe voluto unirsi al gruppo, ma non aveva niente da portare in regalo. I pastori se ne andarono e lei rimase da sola e triste, così triste che cadde in ginocchio piangendo. Le sue lacrime cadevano nella neve e la bimba non sapeva che un angelo aveva assistito alla sua disperazione. Quando abbassò gli occhi si accorse che le sue lacrime erano diventate delle bellissime rose di un colore rosa pallido. Felice, le raccolse e le portò a Maria come dono per il figlio appena nato. Da allora, ogni anno, nel mese di Dicembre fiorisce questo fiore, chiamato "Rosa di Natale" per ricordare il dono della pastorella di Betlemme.
La rosa di Natale o Elleboro (Helleborus niger) fiorisce a Dicembre. I suoi fiori bianchi crescono sotto la neve, anche con pochissimi raggi di sole. Nei giorni di Natale raggiunge la fioritura massima che durerà ancora qualche mese. É una pianta invernale che appartiene alla famiglia delle Ranucolacee ed è originaria del Caucaso e dell’Asia Minore. Se ne contano diverse specie che si differenziano nei fiori e nelle foglie. La più conosciuta è un’erbacea perenne con fiori da cinque petali di colore bianco rosato, dotato di foglie di colore verde scuro grandi e resistenti. L’origine del nome è greco: la parola Helleborus si riferisce alla sostanza altamente tossica che questa pianta possiede. Infatti è preferibile lavarsi le mani dopo aver toccato soprattutto le radici. Al centro di leggende nell'antica grecia, soprattutto per il suo uso farmacologico, ora non è più utilizzata perché considerata tossica.
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