É a tutti che mi rivolgo.
Ho settantatré anni. Da cinquanta dura la mia lotta contro la lebbra, e contro tutte le altre «lebbre» che sono l'egoismo il fanatismo, la vigliaccheria.
In aiuto e al servizio delle più sofferenti minoranze oppresse del mondo, ho fatto trentadue volte il giro del mondo. Ho visto un universo inimmaginabile di orrori, di sofferenze, di disperazioni.
Prima dell'anno duemila fiorirà una nuova primavera!
Bisogna risvegliare la speranza
Dedito al materialismo sottomesso alla sua avvilente dittatura, il progresso e diventato un enorme strumento di assassinio.
Il marciume onnipotente del denaro ha fatto spuntare deserti di anima.
Si è seppellito Mozart nella fossa comune, messo il Vangelo in archivio e il Buon Dio nella cella frigorifera.
Si è creato la civiltà del disgusto e della disperazione.
Eppure la piccola fiamma, talora vacillante mai spenta, della speranza permane m ciascuno di noi.
Questa fiamma bisogna rianimarla. Che ci riscaldi e ci taccia luce.
Sperare è mettersi all'ascolto di Dio.
Si ha sempre la libertà di amare
I tabu le proibizioni, le costrizioni degradanti, tutti questi fili spinati che lacerano la nostra condizione di uomini liberi: noi possiamo evadere da loro per la strada della fratellanza e seppellire, a forza di amore, la storia inumana dell’umanità. Non vi è altra gerarchia che la capacita di servire ed il potere di amare.
Vedere in ogni essere umano un uomo e in ogni uomo, un fratello: questa è la nostra legge.
Amare, non è donare, ma condividere
Al povero, non si tratta di concedergli un po' del nostro superfluo, ma di dargli il suo posto nella nostra vita.
Non accontentarsi di fargli cadere in mano gli spiccioli del nostro portamonete, ma vivere la sua sofferenza, la sua collera, la sua speranza o la sua gioia: questo è amarlo veramente.
Non immolare l’umano al sociale
L’anonimo, l’irresponsabile: ecco il nemico. Rifugio vergognoso della vigliaccheria: in lui il mondo va disumanizzandosi.
Nelle sue ambizioni ingenue di dare a tutti un destino standardizzato, una felicità a prezzo unico che egli tema di smarrire gli uomini nella foresta umana e di sacrificare al sociale l’umano.
Perché la vita? Per servire
Quando vi capita di dire «Va tutto male» tutto va peggio a causa vostra. Non acconsentite a un pessimismo paralizzante a quel «a che serve» troppo comodo e che mimetizza tanti tradimenti. La vita è bella, ricca, esaltante e giovane per l'eternità. Non dà la nausea se non a quelli che sono già marci.
Giovani, ho fiducia in voi
Che importano pochi eccentrici, i loro eccessi e le loro irrequietezze?
lo credo nel vostro cuore.
Siete voi che provocherete la caduta della menzogna e la sconfitta del denaro.
Siate intransigenti sul dovere di amare. Non cedete, non venite a patti, non tornate indietro.
Ridete in faccia agli egoisti sempre soddisfatti di se stessi, agli ipocriti ben pasciuti delle loro virtù levigate, a quelli che nella vita non si interessano che alla loro vita, persuasi che in Paradiso il Buon Dio ha loro riservato posti numerati. Quelli che pensavano già alla pensione quand'erano ancora in fasce.
Rifiutate di mettere in garage il vostro avvenire. Lottate a viso aperto, denunciate ad alta voce, non permettete l’inganno attorno a voi.
Tenete presente che la più grande disgrazia che vi possa capitare è di non essere utili a nessuno e che la vostra vita non serve a niente.
Denunciate la violenza, che è l'arma dei vigliacchi
Infame colui che cerca di imporre la sua legge a forza di pugni o di grida.
Colui che colpisce e uno che fugge. Qualsiasi cosa riesca a strappare, è un vinto.
Perché ha perduto il suo volto di uomo. Lasciate perdere i «senza domicilio» dell’intelligenza. Aridi e sterili, essi vi condurranno per strade senza fiori e che sboccano nel nulla.
Colui che avrà sempre ragione, colui al quale il domani appartiene, colui che alla fine sarà il vincitore, è colui che è il più capace di amore.
Siate i seminatori di questo amore
Dall'intelligenza che tradisce, dalla macchina che rende schiavi, dal denaro che imputridisce salvate l'amore.
Portate in voi il fermento rivoluzionario e misericordioso del Vangelo.
Comprendete bene che l'importante non è ciò che si raccoglie, ma ciò che si semina. Non è ciò che si è, ma ciò che si offre.
Fare ciascuno il possibile sapendo che è la Provvidenza che fa tutto e che Essa ci ama di un amore che non finisce.
Siate i seminatori di questo amore. Rendetelo contagioso, radioattivo e che contamini il mondo.
Domarti all’aurora sarete pronti?
Prima dell’anno duemila fiorirà una nuova primavera!
Un messaggio di Raoul Follereau, 1976
Raoul Follereau (1903 - 1977), giornalista, filantropo e poeta francese