lunedì 29 maggio 2023

Aforismi Uomo

L'uomo non è che una canna, la più debole della natura; ma è una canna pensante. Non c'è bisogno che tutto l'universo s'armi per schiacciarlo: un vapore, una goccia d'acqua basta a ucciderlo. Ma, anche se l'universo lo schiacciasse, l'uomo sarebbe ancor più nobile di chi lo uccide, perché sa di morire e conosce la superiorità dell'universo su di lui; l'universo invece non ne sa niente. (Blaise Pascal)

Tutta l’infelicità dell’uomo deriva dalla sua incapacità di starsene nella sua stanza da solo. (Blaise Pascal)

L’uomo non è né angelo né bestia, e disgrazia vuole che chi vuol fare l’angelo fa la bestia. (Blaise Pascal)

Che cos'è in fondo l'uomo nella natura? Un nulla rispetto all'infinito, un tutto rispetto al nulla; un qualcosa di mezzo tra il niente e il tutto. (Blaise Pascal, Pensieri 43)

Osservate con quanta previdenza la natura, madre del genere umano, ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia. Infuse nell’uomo più passione che ragione perché fosse tutto meno triste, difficile, brutto, insipido, fastidioso. (Erasmo da Rotterdam)

L’uomo è un mistero. Un mistero che bisogna risolvere, e se trascorrerai tutta la vita cercando di risolverlo, non dire che hai perso tempo; io studio questo mistero perché voglio essere un uomo. (Fëdor Dostoevskij al fratello Michail)

É la volontà che fa l’uomo grande o piccolo. (Friedrich von Schiller)

L'uomo non è mai stato un animale. Non c'è mai stata una mucca con i pantaloni e gli stivali. L'uomo è una rivoluzione non un'evoluzione. (G.K. Chesterton)

L’uomo è ciò che mangia. (Ludwig Feuerbach)

Molte sono le cose mirabili, ma nessuna è più mirabile dell’uomo. (Sofocle)

venerdì 26 maggio 2023

Anno zero

Dio avanzò nello spazio, 
si guardò intorno e disse: “Sono solo, mi farò un mondo”.
E lontano, fin dove l'occhio di Dio arrivava, 
le tenebre coprivano tutto, 
più nere che cento mezzenotti giù in una palude di cipressi.

Allora Dio sorrise e fu la luce: 
le tenebre rotolarono da una parte 
e la luce si alzò luminosa dall'altra. 
Poi prese nelle sue mani la luce 
e l'arrotolò attorno alle sue mani 
finché fece il sole fiammeggiante e lo mise nei cieli. 
E raccolse la luce che restò in una palla luminosa, 
la scagliò contro le tenebre, 
adornando la notte con la luna e le stelle. 
Poi, giù tra le tenebre e la luce, gettò il mondo. 

E Dio passeggiava nel mondo 
e dove passò le sue impronte aprirono valli e alzarono monti. 
Aprì i suoi occhi e i lampi guizzarono, 
battè le mani e i tuoni rombarono 
e le fresche acque del cielo vennero giù 
e l'erba verde crebbe e spuntarono i fiorellini rossi. 
I fiumi cominciarono a scorrere verso il mare.

Dio sorrise e comparve l'arcobaleno. 
E pesci, animali e uccelli alla parola di Dio 
nuotavano nei fiumi e nei mari, erravano per le selve e solcavano l'aria. 

Poi nel letto del fiume Dio scavò la creta 
e si inginocchiò sulla riva, e, come una mamma curva sul suo bambino, 
lavorò attorno ad un blocco di creta 
e lo modellò a sua immagine, 
poi gli soffiò dentro il respiro della vita 
e l'uomo diventò vivente. 
E Dio gli disse: “Vieni...”

J. William Jonhson


martedì 23 maggio 2023

La morte è la porta dell’eternità


La morte è la porta dell’eternità. Una porta misteriosa che questa giovane donna ha varcato, precedendo coloro che amava. Se prendiamo il lutto, se manifestiamo chiaramente il nostro dolore è per noi stessi, perché su lei non c'è nessuna ragione di piangere. Rendete grazie perciò al Signore, ringraziatelo per i lieti ricordi della vita comune ormai finita e per la speranza ancora più lieta di una vita comune che presto verrà. É a te, Michael Morgan, che desidero rivolgermi in particolar modo e dirti: se saprai continuare a vivere nel suo ricordo e allevare le sue creature in modo che ella possa gioirne seguendole dal cielo, allora voi due, che tanto vi amavate, potrete nuovamente incontrarvi ed essere uniti per sempre.

Ove Rud / il Pastore Jorgen nel film Ordet diretto da Carl Theodor Dreyer (1955)

mercoledì 10 maggio 2023

Sulla morte

Non c'è nulla che possa sostituire l'assenza di una persona a noi cara.

Non c'è alcun tentativo da fare, bisogna semplicemente tenere duro e sopportare.

Ciò può sembrare a prima vista molto difficile, ma è al tempo stesso una grande consolazione, perché finché il vuoto resta aperto si rimane legati l'un l'altro per suo mezzo.

E' falso dire che Dio riempie il vuoto; Egli non lo riempie affatto, ma lo tiene espressamente aperto, aiutandoci in tal modo a conservare la nostra antica reciproca comunione, sia pure nel dolore.

Ma la gratitudine trasforma il tormento del ricordo in una gioia silenziosa.

I bei tempi passati si portano in sé non come una spina, ma come un dono prezioso.

Bisogna evitare di avvoltolarsi nei ricordi, di consegnarci ad essi; così come non si resta a contemplare di continuo un dono prezioso, ma lo si osserva in momenti particolari e per il resto lo si conserva come un tesoro nascosto di cui si ha la certezza.

Allora sì che dal passato emanano una gioia e una forza durevoli.

Resistenza e resa

Dietrich Bonhoeffer (1906 - 1945), pastore e teologo protestante tedesco