La storia termina con il presente giorno. Noi possiamo imparare da essa; il futuro, tuttavia, non è mai un prolungamento del passato, e nemmeno una sua estrapolazione. Il futuro non esiste ancora; ed esattamente qui sta la nostra grande responsabilità: che noi possiamo influenzare il futuro, che possiamo fare di tutto per renderlo migliore. A questo scopo dobbiamo far uso di tutto quello che abbiamo imparato dal passato; e una cosa molto importante che dovremmo avere imparato è di essere modesti.
Il futuro è aperto. Esso non è predeterminato. Di conseguenza, nessuno lo può prevedere - eccetto che per caso. Le possibilità che giacciono nel futuro, si tratti di possibilità buone o cattive, sono imprevedibili. Quando dico che "l'ottimismo è dovere", questo non implica soltanto che il futuro è aperto, ma anche che noi tutti lo plasmiamo attraverso quello che facciamo: noi tutti siamo corresponsabili per quello che sarà.
Tutta la vita è risolvere i problemi, Milano, Ed. Rusconi 1996, p. 285 e 297
Il futuro è molto aperto e dipende da noi, da noi tutti.
Dipende da ciò che voi e io e molti altri uomini fanno e faranno, oggi, domani e dopodomani.
E quello che noi facciamo e faremo dipende a sua volta dal nostro pensiero e dai nostri desideri, dalle nostre speranze e dai nostri timori.
Dipende da come vediamo il mondo e da come valutiamo le possibilità del futuro che sono aperte.
La lezione di questo secolo, Venezia, Ed. Marsilio, 1992