Quando i gamberi perdono il guscio, per prima cosa perdono quello vecchio restando senza difesa durante il tempo necessario per fabbricarne uno nuovo. Ed è proprio in questo periodo che sono esposti a un grave pericolo. Per gli adolescenti è un po’ la stessa cosa. E fabbricarsi un nuovo guscio costa tante lacrime e tante fatiche che è un po’ come se lo si “trasudasse”.
Nei paraggi di un gambero indifeso c’è sempre un congro in agguato, pronto a divorarlo. L’adolescenza è il dramma del gambero! Il nostro congro è tutto quanto ci minaccia, dentro e fuori di noi e a cui spesso non pensiamo.
Il congro è forse il bambino che siamo stati, che non vuole uscire di scena e che ha paura di perdere la protezione dei genitori. Ci trattiene nell’infanzia a impedisce di nascere all’adulto che saremo. Il congro in noi è anche quel bambino collerico che crede che si diventi adulti litigando con gli adulti (…).
L’adolescenza è anche un movimento ricco di forza, di promesse e di vita: uno sbocciare. Questa forza è molto importante, è l’energia stessa di questa trasformazione. Come germogli che spuntano dalla terra, si ha bisogno di uscire. Forse per questo la parola “uscire” è così importante. Uscire è abbandonare il vecchio bozzolo ormai divenuto soffocante, è anche avere un legame d’amore. E’ un termine chiave che traduce bene il grande movimento che ci coinvolge. In un gruppo ci si sente bene, si hanno gli stessi riferimenti, un linguaggio codificato che permette di non utilizzare quello degli adulti (…).
Nessun adolescente è senza problemi, senza sofferenza; forse è il periodo più ricco di dolore della vita, ma anche quello delle gioie più intense. Il guaio che si desidera fuggire tutto ciò che si presenta difficile. Fuggire fuori da sé gettandosi in avventure dubbie o pericolose, trascinanti da persone che conoscono la fragilità degli adolescenti. Fuggire dentro di sé, chiudersi dentro un guscio fasullo.
L’adolescenza è sempre difficile ma, se i genitori e i figli hanno fiducia nella vita, tutta va sempre a posto.
da: F. Dolto, I problemi degli adolescenti, Milano, Ed. Longanesi, 1991
Per capire la fragilità e la vulnerabilità dell’adolescente ricorriamo all’immagine dei gamberi e delle aragoste che perdono il loro guscio: essi si nascondono sotto le rocce fino a quando non hanno secreto un nuovo rivestimento che li difenda. Ma se durante il periodo in cui sono vulnerabili verranno colpiti le ferite rimarranno visibili per sempre, il loro involucro coprirà le cicatrici ma non le cancellerà… E’ un’età vulnerabile, ma anche meravigliosa perché il ragazzo reagisce anche a tutto ciò che viene fatto di positivo per lui. Ma gli adolescenti non lo manifestano immediatamente… Nel momento della muta, l’adolescente ammutolisce non appena deve parlare di ciò che prova, perché le parole cambiano completamente senso. Il bambino in età edipica affabula e racconta con la poesia delle parole e con la metafora del disegno… L’adolescente con il suo silenzio crede di aver detto molto…
da: Adolescenza
Françoise Dolto (1908 – 1988), psicoanalista francese