venerdì 8 marzo 2024

Preghiere di San Tommaso d'Aquino

Prima della Comunione

Dio onnipotente ed eterno, 
mi accosto al Sacramento del tuo Unigenito Figlio il Signore nostro Gesù Cristo.
Mi accosto come infermo al medico della vita; come immondo alla fonte della misericordia; come cieco alla luce dell’eterna chiarezza; come povero e miserabile al Signore del cielo e della terra.
Imploro pertanto l’abbondanza della tua immensa larghezza perché tu voglia guarire la mia infermità, lavare le mie sozzure, illuminare la mia cecità, arricchire la mia povertà, coprire la mia nudità, per cui riceva il Pane degli Angeli, il Re dei re, il Signore dei signori, con tale riverenza e umiltà, con tale purezza e fede quale si richiede per la salvezza della mia anima.
Concedimi, ti prego, di ricevere non solo il Sacramento del Corpo e del Sangue del Signore, ma anche la realtà e la virtù di questo Sacramento.
Dolcissimo Dio, fa’ che io riceva il Corpo del tuo Unigenito Figlio, il Signore nostro Gesù Cristo che egli prese nel seno della Vergine Maria, in modo da essere unito al suo corpo mistico e annoverato fra i suoi membri.
Concedimi, Padre amorosissimo, di contemplare infine apertamente e per sempre il Figlio tuo diletto, che ora mi propongo di ricevere adombrato sotto i veli eucaristici. Tu che vivi e regni, o Dio, insieme con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.



Dopo la Comunione

Ti ringrazio, Signore, Padre onnipotente, eterno Dio, 
che non per mio merito, ma per sola degnazione della tua misericordia, ti sei degnato di saziare col prezioso Corpo e Sangue del tuo Figlio e Signore nostro Gesù Cristo, me peccatore e servo indegno. Ti supplico perché questa Comunione non sia per me motivo di castigo, ma piuttosto pegno salutare di perdono; mi sia armatura di fede e scudo di buona volontà; liberazione dai miei vizi, distruzione della concupiscenza e dissolutezza, aumento di carità e di pazienza, di umiltà, di obbedienza e di tutte le virtù. Sia mia salda difesa contro le insidie di tutti i nemici sia visibili sia invisibili, quiete perfetta delle passioni carnali e spirituali; con te, unico e vero Dio, stabile unione e possesso beato del mio fine.
Degnati, ti prego, di ammettere me peccatore a quell’ineffabile convito, dove tu col tuo Figlio e con lo Spirito Santo sei luce vera, sazietà piena, gaudio sempiterno, giocondità completa e felicità perfetta.
Per lo stesso Gesù Cristo nostro Signore. Amen.



Il tuo sacratissimo Corpo e Sangue, dolcissimo Gesù, 
sia per l’anima mia dolcezza e soavità, salvezza e forza in ogni tentazione, gioia e pace in ogni tribolazione, luce e protezione finale al momento della morte. Amen.



Per rendere grazie

Lodo, glorifico, benedico te, Dio mio, per gli immensi benefici elargiti a me, indegno. 
Lodo la tua clemenza che mi aspetta a lungo, la tua dolcezza che finge soltanto di castigare, la tua pietà che chiama, la benignità che accoglie, la misericordia che rimette i peccati, la bontà che ricompensa al di là dei meriti, la pazienza che non ricorda l’offesa, la condiscendenza che consola, la longanimità che protegge, l’eternità che conserva, la verità che rimunera.
Che dire, Dio mio, della tua ineffabile generosità?
Tu infatti mi chiami quando fuggo, mi accogli al ritorno, mi aiuti nel dubbio, 
mi allevi nella disperazione, mi stimoli quando sono negligente, mi armi quando combatto, mi coroni quando trionfo. Non mi disprezzi, peccatore qual sono, dopo la penitenza e non ricordi l’offesa.
Liberi da molti pericoli, addolcisci il cuore e lo volgi alla penitenza. Atterrisci con i supplizi, attiri con le promesse, castighi con i flagelli.
Custodisci con il ministero degli angeli, procuri i beni temporali, riservi per noi i beni eterni. Esorti con la bellezza della creazione, inviti con la clemenza della redenzione, prometti i premi della ricompensa celeste. Per tutti questi beni non sono capace di lodarti degnamente. Rendo grazie alla tua maestà per la sovrabbondanza della tua immensa bontà, affinché tu moltiplichi sempre in me la grazia e, moltiplicatala, la conservi, e, conservatala, la ricompensi. Amen.



Per ottenere le virtù

Dio onnipotente, che sai tutto, che non hai principio né fine, che doni e conservi le virtù, degnati di stabilirmi sul solido fondamento della fede, di difendermi con lo scudo inespugnabile della speranza e di ornarmi con la veste nuziale della carità.
Concedimi di esserti sottomesso con la giustizia, di guardarmi dalle insidie del diavolo con la prudenza, di tenere il giusto mezzo con la temperanza, di sopportare pazientemente le avversità con la fortezza.
Accordami di chiedere con umiltà il bene che non ho a chi lo ha, di accusare con verità il male delle colpe che ho commesso, di sostenere con equanimità il male della pena che sopporto, di non invidiare il bene del prossimo, di ringraziarti sempre dei tuoi benefici.
Fa’ che sia sempre composto nel vestire, nel camminare e nel mio agire.
Aiutami a evitare discorsi vani, a trattenere i miei piedi, a raccogliere lo sguardo incapace di contenersi, a chiudere gli orecchi ai vani rumori, a inclinare umilmente il volto, a elevare l’intelletto alla considerazione delle cose celesti, a disprezzare i beni transitori e a desiderare soltanto te, a dominare la carne e a purificare la coscienza, a onorare i santi e a lodare te degnamente, a progredire nel bene e a terminare gli atti buoni, con un fine santo.
Signore, pianta in me le virtù, perché io mi senta attratto per le cose divine; sia provvido circa i doveri umani, e non di peso a nessuno circa l’uso del mio corpo.
Signore, dammi una contrizione fervente, una confessione pura, una soddisfazione perfetta.
Degnati di ordinare le mie intime inclinazioni, per mezzo di una buona vita, perché faccia quello che è decoroso, quello che serve di merito a me e di esempio al prossimo.
Concedimi di non vagheggiare mai di compiere azioni senza saggezza, e di provare riluttanza per tutto quello che si fa per pigrizia. Non sorga in me il desiderio d’incominciare qualche opera anzitempo; né, una volta intrapresa, io l’abbandoni prima di averla condotta a termine. Amen



A Gesù Cristo crocifisso

Liberami, Signore Gesù Cristo, con la forza ardente del tuo soave amore, dai vincoli che mi legano alle cose di quaggiù. Possa così io morire per amore del tuo amore, come tu, per amore del mio amore, ti sei degnato di morire sulla croce.



Per ottenere il dono della purezza

Buon Gesù, so che ogni dono perfetto, e in particolare quello della castità, non può dipendere che dall’aiuto della tua onnipotente provvidenza e che nessuna creatura può ottenere qualcosa da se stessa senza il tuo soccorso. Per questo ti chiedo umilmente di conservare la purezza e l’innocenza della mia anima e del mio corpo con l’assistenza della tua grazia. E se una passione impura dovesse tentare la purezza della mia innocenza, tu solo, Signore, che guidi tutti i miei passi, allontanala, perché io possa, con cuore immacolato, progredire nel tuo amore e nel tuo servizio, offrendomi per tutti i giorni della mia vita come vittima sull’altare purissimo della tua divinità. Amen.



Prima dello studio

Creatore ineffabile, che dai tesori della tua sapienza hai scelto le tre gerarchie degli Angeli e le hai collocate con ordine mirabile sopra il cielo empireo e disposto le parti dell’universo con somma arte: tu, dico, che sei chiamato vera fonte della luce e della sapienza e principio supremo, degnati di far penetrare nelle tenebre del mio intelletto un raggio della tua luce, allontanando da me le doppie tenebre in mezzo alle quali sono nato, quelle del peccato e quelle dell’ignoranza.
Tu che rendi eloquenti le lingue dei bambini, istruisci la mia lingua e versa sulle mie labbra la grazia della tua benedizione. Dammi acutezza nel comprendere, capacità di ritenere, metodo e facilità nell’imparare, sottigliezza nell’interpretare, grazia copiosa nel parlare.
Ispira l’inizio, guida il progresso, corona la fine: tu che sei vero Dio e vero uomo e vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.



Per ottenere il perdono dei peccati

A te, Dio, fonte di misericordia,
mi accosto io peccatore.
Degnati dunque di lavare me immondo.

Sole di giustizia, illumina chi è cieco;
eterno medico, guarisci chi è ferito; 
Re dei re, rivesti chi è nudo.
Mediatore fra Dio e gli uomini, riconcilia chi è colpevole; 
buon pastore, riconduci chi è errante.

Concedi, o Dio, misericordia al misero, 
perdono al reo, 
vita a chi è morto, 
giustificazione all’empio
e di riconoscere te mio Signore 
e di ringraziarti sempre di tutti i benefici elargitimi da te 
e di fare questo con somma gratitudine di cuore.

Accordami anche di benedirti sempre, 
di lodarti e di magnificarti in ogni cosa 
e di fare questo con sommo giubilo e tripudio del cuore.

E obbedendo a te in tutto ed essendoti sottomesso, 
sia sempre ricreato dalla tua dolcissima e ineffabile soavità, 
stando alla tua mensa con i tuoi santi angeli e gli apostoli, 
sebbene del tutto indegno e ingrato.

Tu che con il Padre e con lo Spirito Santo vivi e regni, 
Dio, benedetto nei secoli. Amen.

*    *    *

Per ottenere la contemplazione invoco te, 
Dio di ogni consolazione, 
che non vedi nulla in noi tranne i tuoi doni, 
affinché ti degni di elargirmi, dopo il termine di questa vita, 
la conoscenza della verità prima e il godimento della maestà divina.

Da’ anche al mio corpo, o rimuneratore generosissimo, 
la bellezza della luminosità, la prontezza dell’agilità, 
la forza di penetrazione della sottigliezza, la fortezza dell’impassibilità.

Aggiungi a questi doni la sovrabbondanza delle ricchezze, 
il torrente delle delizie, la profusione dei beni perché possa godere: 
in alto, della consolazione che proviene da te, 
in basso, della bellezza del luogo, 
nel mio intimo della glorificazione del corpo e dell’anima, 
attorno a me della dilettevole compagnia degli angeli e degli uomini.

Presso di te, Padre clementissimo, 
il mio spirito ottenga lo splendore della sapienza, 
la mia sensibilità il conseguimento di tutto ciò che è desiderabile, 
la mia combattività la gloria del trionfo: 
presso di te è la liberazione dai pericoli, 
la varietà delle dimore, la concordia delle volontà; 
presso di te è la bellezza della primavera, 
il fulgore dell’estate, la fecondità dell’autunno e il riposo dell’inverno.

Concedimi, Signore Dio, la vita che è senza morte, 
la gioia che è senza dolore là dove regnano libera sicurezza, 
sicura tranquillità, gioiosa felicità, felice eternità, 
eterna beatitudine, visione e lode della verità, o Dio! Amen.
 
Tommaso d'Aquino (1225 - 1274), santo, sacerdote domenicano, teologo e filosofo italiano

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