martedì 26 marzo 2024

Jung, l'inconscio, la guerra


La psicologia del singolo corrisponde alla psicologia delle nazioni

La guerra “ha mostrato spietatamente all’uomo civile che egli è ancora un barbaro” perché il conflitto alberga dentro ognuno di noi in quanto: “la psicologia del singolo corrisponde alla psicologia delle nazioni. Ogni singolo individuo fa ciò che fanno le nazioni e, fin quando lo fa l’individuo, lo fa anche la nazione. La psicologia della nazione può cambiare soltanto se cambia l’atteggiamento dell’individuo. I grandi problemi dell’umanità non sono mai stati risolti da leggi generali, ma sempre e soltanto da un mutato atteggiamento del singolo.

Psicologia dell’Inconscio (1912)


Cominciare da sé stessi

La visione di questa catastrofe [ il Primo conflitto mondiale ] risospinge su sé medesimo l’uomo, nel sentimento della sua totale impotenza; lo induce a guardare dentro di sé e, poiché tutto oscilla e sembra lì lì per crollare, l’uomo cerca qualcosa a cui appigliarsi. Sono ancora molti, troppi coloro che cercano al di fuori; alcuni credono all’illusione della vittoria e della forza vittoriosa, altri confidano nei trattati e nelle leggi, altri ancora sperano nella distruzione dell’ordine esistente. Troppo pochi invece cercano al didentro, nel proprio Sé, e troppo pochi si domandano se il miglior servizio che si può rendere alla società umana non consista dopo tutto nel cominciare da sé stessi, applicando prima e unicamente alla propria persona e nel proprio foro interiore il sommovimento dell’ordine esistente, le leggi, le vittorie di cui va cianciando ad ogni angolo di strada, anziché pretendere di imporle ai propri simili. Il singolo individuo ha bisogno di un rivolgimento, di una rottura interna, di staccarsi da ciò che già esiste per rinnovarsi, ma non deve imporre tutto ciò ai suoi simili sotto il manto ipocrita del cristiano amor del prossimo o del senso di responsabilità sociale, e delle altre belle parole con cui copre inconsci bisogni personali di potenza. Conoscenza di sé, ritorno del singolo al fondo dell’essenza umana, alla propria essenza e alla certezza individuale e sociale di questa, ecco il modo per cominciare a guarire dalla cecità che predomina nell’ora attuale.

Due testi di psicologia analitica (1918), Opere 7


Domani la tua sovranità sarà ridotta in cenere

Ma che cosa vuoi ancora conquistare? Di più della terra non puoi conquistare. E cos’è poi la terra? É tutta tonda, una goccia sospesa nell’universo. Al sole non puoi arrivare e neppure alla desolata luna basta il tuo potere; non puoi assoggettare il mare, la neve dei poli o la sabbia del deserto, ma alla fin fine soltanto qualche lembo di terra verde. E le tue conquiste non sono nemmeno di lunga durata. Domani la tua sovranità sarà ridotta in cenere, perché dovresti soprattutto – e perlomeno – assoggettare la morte. Dunque, non essere folle e metti via le armi. Dio stesso ha fatto in mille pezzi la tua arma. L'armatura ti sia sufficiente a proteggerti dai folli che pensano ancora alle conquiste.

Il Libro Rosso (1913 - 1930), 2, IX

Carl Gustav Jung (1875-1961), psichiatra, psicoanalista, antropologo e filosofo svizzero


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