Erano tutti lì, in attesa e in silenzio, nel buio della trincea, nella tristezza di un Natale solitario, lontano dalle famiglie, dal calore di una casa, dall’amore dei loro cari.
A un certo punto, all’inizio della notte, una voce lontana ruppe il silenzio, cantando: “Stille Nacht, heilige Nacht”.
I soldati inglesi, increduli, ascoltarono in silenzio. Alla fine, applaudirono il solitario cantore lontano e poi timidamente intonarono “The first Noel”.
A questo punto furono i soldati tedeschi, dalle loro trincee, ad applaudire il coro inglese. E risposero con “O Tannenbaum”. Allora gli inglesi cantarono “O come all ye faithful”. E i tedeschi si unirono cantando la stessa canzone ma in latino, “Adeste Fideles”.
Dalle due trincee nella notte di Natale del 1914, in piena Guerra Mondiale, si udì la stessa melodia.
Poi da entrambi gli schieramenti i soldati presero coraggio, abbandonarono la sicurezza della trincea e si avventurarono nella terra di nessuno. Poteva accadere di tutto, invece si strinsero le mani, si augurarono buon Natale, si abbracciarono. Si scambiarono sigarette, sigari, caffè, carne in scatola.
Perché al di là delle divise, trincee e bandiere, erano uomini con gli stessi desideri, le stesse sofferenze e la stessa voglia di stare a casa loro con le loro famiglie invece di combattere al fronte.
Perché i sentimenti umani sono gli stessi, in qualunque tempo, a qualunque latitudine, in qualunque circostanza.
E tutti noi sogniamo la pace, anche quando fuori c’è la guerra.
Ma chissà perché, alla fine, sembra sempre più facile fare la guerra piuttosto che costruire la pace.
La tregua di Natale 1914
Nel 2005 il regista francese Christian Carion ha dedicato alla tregua di Natale del 1914 il film “Joyeux Noel. Una verità dimenticata dalla storia”. La pellicola ha partecipato lo stesso anno, fuori concorso, al Festival di Cannes, e l'anno successivo è stato candidato al Premio Oscar ed al Golden Globe come miglior film straniero.
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