«... Alle cinque della sera [ Teresa d’Avila morente ] chiese il santissimo Sacramento e stava ormai così male che non riusciva più a muoversi dal suo letto... Ma quando si accorse che giungevano con l'Eucaristia e vide entrare per la porta della cella quel Signore che tanto amava - benché tosse così prostrata e avesse addosso una pesantezza mortale che le impediva anche solo di girarsi - si sollevò senza l'aiuto di nessuno, tanto che pareva volesse gettarsi dal letto e bisognò tenerla... Diceva: “O Signore mio e mio Sposo, è giunta l'ora che ho tanto desiderato! É tempo ormai che ci vediamo, Signore mio! É giunta l'ora felice di andare...”» (E. DE RIBERA, Vida de la S. Madre Teresa de Jesus, 1590).
Ma quel che più commuove è un particolare che veniamo a conoscere da tanti altri testimoni, secondo cui il biografo ufficiale ci ha dato una versione edulcorata delle ultime parole della santa, alla quale la dire: «É tempo ormai che ci vediamo, Signore mio!». Ma Teresa, in verità, disse: «Ya es tiempo, Señor y Dios mío, que nos juntemos» e il verbo juntarse indica proprio l'esperienza dell'unione sponsale: «Signore e Dio mio, è giunto finalmente il tempo che ci uniamo!».
Nel castello interiore di Santa Teresa D'Avila, Ed. Jaca Book, p. 269
Antonio Maria Sicari
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