domenica 17 novembre 2019

Mia madre

Zitti, coi cuori colmi,
ci allontanammo un poco.
Tra il nereggiar degli olmi
brillava il cielo in fuoco.

…Come fa presto sera
o dolce madre, qui!

Vidi una massa buia
di là del biancospino:
vi ravvisai la thuia,
l’ippocastano, il pino…

…Or or la mattiniera
voce mandò il luì;

Tra i pigolìi dei nidi,
io vi sentii la voce
mia di fanciullo… E vidi,
nel crocevia, la croce.

…sonava a messa, ed era
l’alba del nostro dì:

E vidi la Madonna
dell’Acqua, erma e tranquilla,
con un fruscìo di gonna,
dentro, e l’odor di lilla.

… pregavo… E la preghiera
di mente già m’uscì!

Sospirò ella, piena
di non so che sgomento.
Io me le volsi: appena
vidi il tremor del mento.

…Come non è che sera,
madre, d’un solo dì?

Me la miravo accanto
esile sì, ma bella;
pallida sì, ma tanto
giovane! una sorella!

Bionda così com’era
quando da noi partì.
Canti di Castelvecchio,1907
Giovanni Pascoli (1855 – 1912), poeta, accademico e critico letterario italiano

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