venerdì 26 maggio 2023

Anno zero

Dio avanzò nello spazio, 
si guardò intorno e disse: “Sono solo, mi farò un mondo”.
E lontano, fin dove l'occhio di Dio arrivava, 
le tenebre coprivano tutto, 
più nere che cento mezzenotti giù in una palude di cipressi.

Allora Dio sorrise e fu la luce: 
le tenebre rotolarono da una parte 
e la luce si alzò luminosa dall'altra. 
Poi prese nelle sue mani la luce 
e l'arrotolò attorno alle sue mani 
finché fece il sole fiammeggiante e lo mise nei cieli. 
E raccolse la luce che restò in una palla luminosa, 
la scagliò contro le tenebre, 
adornando la notte con la luna e le stelle. 
Poi, giù tra le tenebre e la luce, gettò il mondo. 

E Dio passeggiava nel mondo 
e dove passò le sue impronte aprirono valli e alzarono monti. 
Aprì i suoi occhi e i lampi guizzarono, 
battè le mani e i tuoni rombarono 
e le fresche acque del cielo vennero giù 
e l'erba verde crebbe e spuntarono i fiorellini rossi. 
I fiumi cominciarono a scorrere verso il mare.

Dio sorrise e comparve l'arcobaleno. 
E pesci, animali e uccelli alla parola di Dio 
nuotavano nei fiumi e nei mari, erravano per le selve e solcavano l'aria. 

Poi nel letto del fiume Dio scavò la creta 
e si inginocchiò sulla riva, e, come una mamma curva sul suo bambino, 
lavorò attorno ad un blocco di creta 
e lo modellò a sua immagine, 
poi gli soffiò dentro il respiro della vita 
e l'uomo diventò vivente. 
E Dio gli disse: “Vieni...”

J. William Jonhson


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