L’apostolato per Francesco era: il perdono delle offese, la gioia nelle tribolazioni, pregare per i persecutori, aver pazienza nei maltrattamenti, ricambiare il male con il bene, non turbarsi per le calunnie, non maledire chi ci maledice.
Quando Francesco ebbe la crisi sentiva che il cumulo dei suoi peccati era maggiore della misericordia di Dio. Non avrebbe dovuto fissare l’attenzione sulla sua vita dissipata, sui suoi peccati passati, ma nell'inesauribile pietà di Dio. Non guardare se stessi ma guardare l’Altro. Bisogna uscire, cioè dimenticarsi di se stessi e ricordarsi dell’Altro. Il Signore ci dice: “perché ti preoccupi, perché c’è bisogno di soffrire tanto? Credi in me, spera in me. Fa il salto, vieni verso di me. A te manca solamente di metterti nelle mie mani. Il resto lo farò io”.
Nella sua notte oscura dello spirito, Francesco si domandava: dove si trova la volontà di Dio? Dio dove si trova? Dio si può trovare, sì o no?
L’oscurità è completa. Non si vede nulla o non c’è nulla?
Francesco pensava: “Il Signore mi rivelò che dovevo vivere secondo la forma del santo vangelo. E se non fosse stato il Signore? Se fosse stata la mia voce? Avendo fallito sui campi di battaglia e nella società, non potrei essermi appoggiato ad una chimera, ad una proiezione di me stesso obbedendo alle leggi della compensazione?”.
“Accettami così come sono”.
Chiara a Francesco [quando Francesco era in crisi per stabilire la “regola” dell’ordine]: “Se guardi Dio ciò che tanto ti preoccupa ti sembrerà insignificante. Liberati da te stesso e fa’il salto mortale: Dio c’è e basta!”
A Natale diceva: “Figli miei, un bambino è una creatura indifesa e quindi inoffensiva. Vive nel cuore profondo della gratuità. Ha bisogno di ricevere tutto. Non guadagna e non gli si deve nulla. Riceve ogni cosa gratuitamente. Viene anche amato gratuitamente. Così siamo noi nelle mani di Dio. Che gioia. Dio è nostra “madre”.
“La vita è lotta e nella lotta nasce il conflitto. Non si deve aver paura perché ciò è inevitabile. Ciò che importa è riconciliarsi. È il primo obbligo di ogni giorno.
“Durante tutta la mia vita non ho fatto altro che amare”.
Il nostro fratello di Assisi. Storia di una esperienza di Dio, 2012
Ignacio Larrañaga (1928-2013), scrittore e presbitero francescano spagnolo
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