martedì 25 giugno 2024

Misteriosa è l’acqua


Misteriosa è l’acqua. Tutta pura e modesta, «casta» l’ha chiamata San Francesco. Senza pretese, come se non volesse significare nulla per se stessa. Per così dire ignara di sé, esistente solo per servire ad altri, per mondare e ristorare. Ma non hai mai guardato dove essa s’indugia a gran profondità e non ti ci sei mai immerso con anima sensitiva? Hai percepito come fosse misteriosa quella profondità? Come essa sembrasse tutta piena di meraviglie, attraente e insieme spaventevole? Oppure ti sei mai raccolto in ascolto quando l’acqua in fiumana trascorre a valle, senza posa fluendo e mormorando? Oppure quando i vortici disegnano i loro cerchi, e fanno mulinelli e risucchi? Allora ne può sorgere una tale impressione di forza opprimente che il cuore dell’uomo le si deve sottrarre... Misteriosa è l’acqua. Semplice, limpida, disinteressata; pronta a mondare ciò ch’è sordido, a ristorare ciò ch’è assetato. E nello stesso tempo profonda, insondabile, irrequieta, piena di enigmi e di forza. Immagine adeguata dei fecondi abissi da cui sorga la vita e immagine della vita stessa che sembra così chiara ed è così misteriosa. Ora comprendiamo bene come la Chiesa faccia dell’acqua il simbolo e il veicolo della vita divina, della grazia. Dal Battesimo noi siamo usciti uomini nuovi, «rinati in virtù dell’acqua e dello Spirito Santo». E con l’«acqua santa», con l’acqua benedetta, noi bagnamo nel segno della Croce fronte e petto, spalla e spalla; con l’elemento originario, misterioso, limpido, semplice, fecondo, che è simbolo e strumento della vita soprannaturale, la grazia. Benedicendola, la Chiesa ha reso monda l’acqua: l’ha purificata dalle oscure forze che in essa sonnecchiano. E queste non sono parole vuote! Chi possiede un’anima sensibile ha già percepito l’incanto della forza naturale che può sprigionarsi dall’acqua. E questo è semplicemente potenza della natura? O non è qualcosa di oscuro, di extranaturale? Nella natura, in tutta la sua ricchezza e bellezza, vi è anche il male, il demoniaco. La città intontitrice delle anime ha reso l’uomo ottuso al punto ch’egli spesso non ha più senso per questo. La Chiesa però non lo ignora e «purifica» l’acqua da ogni elemento contrario a Dio, la «consacra» e prega Dio che la renda strumento della Sua grazia.

Orbene, il cristiano, quando varca la soglia della casa del Signore, si inumidisce la fronte, il petto e le spalle, vale a dire tutto l’essere suo, con l’acqua pura e purificante, affinché l’anima sua diventi monda. Non è bello questo modo in cui vengono a incontrarsi la natura depurata dal peccato, la grazia e l’umanità anelante alla purezza, e tutto nel segno della Croce? Oppure la sera. «La notte non è amica dell’uomo», dice il proverbio. C’è del vero in questo. Noi siamo creati per la luce. Appena l’uomo si abbandona alla potenza del sonno e dell’oscurità in cui si spengono la luce della coscienza e la luce del giorno, allora egli si fa il segno della Croce con l’acqua santa, simbolo della natura riscattata, liberata dal peccato: che Dio lo protegga da tutto ciò ch’è oscuro! E quando al mattino si ridesta dal sonno uscendo dall’oscurità e dall’incoscienza e ricomincia la sua vita, lo fa di nuovo. E come un lieve ricordo di quell’acqua santa per cui nel Battesimo è uscito alla luce di Cristo. E bello è pure quest’uso. In esso s’incontrano l’anima redenta e la natura redenta nel segno della Croce.

I santi segni (1922)

Romano Guardini, prete, teologo, scrittore italiano (1885 - 1968)


sabato 8 giugno 2024

Il libro è tutto fuorché una merce

È sciocco pensare che si debbano leggere tutti i libri che si comprano, come è sciocco criticare chi compra più libri di quanti ne potrà mai leggere. Sarebbe come dire che bisogna usare tutte le posate o i bicchieri o i cacciavite o le punte del trapano che si sono comprate, prima di comprarne di nuove. Nella vita ci sono cose di cui occorre avere sempre una scorta abbondante, anche se ne useremo solo una minima parte. Se, per esempio, consideriamo i libri come medicine, si capisce che in casa è bene averne molti invece che pochi: quando ci si vuole sentire meglio, allora si va verso "l’armadietto delle medicine" e si sceglie un libro. Non uno a caso, ma il libro giusto per quel momento. Ecco perché occorre averne sempre una nutrita scelta! Chi compra un solo libro, legge solo quello e poi se ne sbarazza, semplicemente applica ai libri la mentalità consumista, ovvero li considera un prodotto di consumo, una merce. Chi ama i libri sa che il libro è tutto fuorché una merce.

Umberto Eco (1932 - 2016), semiologo, filosofo, storico e scrittore italiano

domenica 2 giugno 2024

La grandezza di Dio e il suo amore

 

Un giorno l'emiro arabo, Abd-el-Kader, girando per le vie di Marsiglia in compagnia di un ufficiale francese vide un sacerdote che portava il santo Viatico a un moribondo. L’ufficiale francese si fermò, si scoprì il capo e piegò il ginocchio. L’amico gli chiese la ragione di quel saluto. “Adoro il mio Dio che il sacerdote sta portando ad un ammalato”, rispose il bravo ufficiale. “Come mai - reagì l’emiro - potete voi credere che Dio, così grande, si faccia tanto piccolo e consenta di andare anche nelle soffitte dei poveri? Noi maomettani abbiamo un’idea ben più alta di Dio”.

“È perchè voi - replicò l’ufficiale - avete soltanto l’idea della grandezza di Dio; ma non conoscete il suo amore”.