martedì 2 dicembre 2025

Più invecchi, più cerchi scarpe comode

 Più invecchi, più cerchi scarpe comode.

Più invecchi, più vuoi solo presenze positive.

Più invecchi, e più mangi cibi sani, eviti l'alcol e cammini tanto.

Più invecchi, più fai selezione, della gente e di tutto.

Più invecchi, meno baratti la solitudine con presenze inutili.

Più invecchi, più sai selezionare e scegliere se stare in silenzio, se parlare, se ignorare.

Più invecchi, meno reagisci, e scegli spesso di ignorare.

Più invecchi, più importanza dai alle persone e meno alle cose.

Più invecchi, meno ti piacciono le discussioni, i conflitti, le provocazioni.

Più invecchi, più vorresti essere leggera leggera, fregartene di tutto e vivere alla giornata.

Più invecchi, più ti vuoi bene e ami la pace e la serenità.

I. Zoe

Credenti, pensanti e inquieti

Io non chiedevo se siete credenti o non credenti, ma se siete pensanti o non pensanti. 

L’ importante è che impariate a inquietarvi. 

Se credenti, a inquietarvi della vostra fede. 

Se non credenti, a inquietarvi della vostra non credenza. 

Solo allora saranno veramente fondate.

Carlo Maria Martini

Uomini, uomini, ominicchi, pigliainculo e quaquaraquà...

Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l'umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà. Pochissimi gli uomini; i mezz'uomini pochi, ché mi contenterei l'umanità si fermasse ai mezz'uomini. E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi.

E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito. E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre. Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo.

Il giorno della civetta

Leonardo Sciascia

Ti ricordi di quell'uomo?

«Si chiamava Gesù, Gesù il Nazareno, e fu crocifisso non so bene per quale crimine. Ponzio, ti ricordi di quell'uomo?». Ponzio Pilato aggrottò le sopracciglia e si portò la mano alla fronte come chi cerca qualcosa nella propria memoria. Poi, dopo qualche istante di silenzio, mormorò: «Gesù? Gesù il Nazareno? No, non mi ricordo». Nei Campi Flegrei, dove soggiornano per ristorare corpo e spirito, un Pilato ormai vecchio e acciaccato ricorda, insieme all'amico Elio Lama, i suoi trascorsi in Giudea, parentesi turbolenta di un’onorata carriera. Quando la conversazione si sposta sul Nazareno morto in croce, Pilato rivela una spiazzante dimenticanza: non ha memoria di lui. L’amico, al contrario, ricorda con nostalgia quella terra e, in particolare, una bellissima danzatrice ebrea, scomparsa all'improvviso per seguire i discepoli di un giovane taumaturgo.

Il procuratore di Giudea 1902 - Le procurateur de Judée (Il procuratore della Giudea, tr. di Leonardo Sciascia, Palermo, Sellerio, 1980)

Anatole France

Cosa ottieni pregando?

Una volta è stato chiesto a una donna:

Cosa ottieni pregando Dio?

Lei rispose:

Di solito "non ottengo niente", ma "perdo cose".

E ha citato tutto ciò che ha perso pregando Dio regolarmente:

- Ho perso il mio orgoglio.

- Ho perso la mia arroganza.

- Ho perso l'avidità.

- Ho perso l'invidia.

- Ho perso la mia rabbia

- Ho perso la lussuria.

- Ho perso il piacere di mentire

- Ho perso il gusto del peccato.

- Ho perso l'impazienza, la disperazione e lo sconforto.

A volte preghiamo non per guadagnare qualcosa, ma per perdere cose che non ci permettono di crescere spiritualmente.

La preghiera educa, rafforza e guarisce.

La preghiera è il canale che ci connette direttamente con Dio. 

Hai un compito, anima mia

Hai un compito, anima mia,

un grande compito, se vuoi.

Scruta seriamente te stessa,

il tuo essere, il tuo destino;

donde vieni e dove dovrai posarti;

cerca di conoscere se è vita quella che vivi

o se c'è qualcosa di più.


Hai un compito, anima mia,

purifica, perciò, la tua vita:

considera, per favore, Dio e i suoi misteri,

indaga cosa c'era prima di questo universo

e che cosa esso è per te,

da dove è venuto e qual sarà il suo destino.


Ecco il tuo compito,

anima mia,

purifica, perciò, la tua vita. 


Poesie a se stesso, LXXVIII (PG 37, 1425-1426)

Gregorio di Nazianzo

 

domenica 30 novembre 2025

Due monaci



Due monaci pregano senza sosta, uno è corrucciato, l'altro sorride. 

Il primo domanda:

- Com'è possibile che io viva nell'angoscia e tu nella gioia se entrambi preghiamo per lo stesso numero di ore?

L'altro risponde:

- Perché tu preghi sempre per chiedere e io prego solo per ringraziare.